Due persone intubate a Bergamo, il Coronavirus torna aggressivo in Lombardia, 39 ad oggi i ricoverati nella Regione.
In Lombardia, continuano ad aumentare i pazienti ricoverati in terapia intensiva, a causa della forte carica del Covid-19. La Regione, aveva già previsto questa possibilità, pochi giorni fa, aumentando i posti per la terapia intensiva. In tutta la Regione, ad oggi, ce ne sono 39, divisi in 8 ospedali.
Al 4 ottobre, sono ben 8 appunto, le strutture hub per Coronavirus, e sono: l’ospedale Niguarda di Milano con 6 intubati; l’ospedale Sacco, 4 intubati; il Policlinico di Milano, con 7 intubati; ed ancora, il San Gerardo di Monza ed il San Matteo di Pavia con 4 a testa e gli Ospedali Civili di Brescia: altri 4 intubati.
A Bergamo torna la paura: due i pazienti in rianimazione
Anche Bergamo, torna a vedere pazienti costretti ad essere intubati. Nell’ospedale simbolo della resistenza alla prima ondata, il Papa Giovanni XXIII, sono infatti state intubati due nuovi pazienti, mentre presso l’ospedale di Busto Arsizio, un uomo è finito in rianimazione. Tornanto al Papa Giovanni XXIII, la terapia intensiva della struttura, lo scorso luglio, era stata dichiarata Covid free. L’età media dei pazienti ricoverati a causa del Covid-19, è di 63 anni. Il più anziano, ne ha 86, mentre il più giovane è un sedicenne, già ricoverato per patologie gravi e purtroppo risultato anche positivo al Coronavirus.
Anche per questi motivi, Conte ed i suoi collaboratori, stringono per delle nuove restrizioni e la proroga dello stato d’emergenza. Alcune Regioni intanto, in maniera autonoma hanno iniziato a rendere ufficialmente obbligatorie, proprio alcune restrizioni. Ecco secondo le previsioni, cosa cambierà dalla settimana prossima nel Paese.
Tornando alla Lombardia, in una sola giornata (quella di ieri), sono ben 24 le persone che si sono fatte trovare positive al Covid-19. Sei, sono stati ricoverati presso gli ospedali della Asst Santi Paolo e Carlo di Milano. Cinque invece, i ricoveri resi noti dalla Asst della Valtellina e dell’Alto Lario, quattro alla Asst Ovest Milanese, tre, per il Policlinico San Matteo di Pavia ed una in altre Asst.