Ardea, uccide il patrigno: “arrestatemi pure, ho salvato mia madre”

Uccide il patrigno di soli 13 anni più vecchio di lui e poi si fa arrestare tranquillamente dicendo che lui picchiava sempre la madre.

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“Arrestatemi pure, ho salvato mia madre”. Le parole del 31enne arrestato dopo avere ucciso il patrigno spiegherebbero il movente per cui l’ha fatto. A suo dire, il compagno della madre, 44enne, tornava a casa sempre ubriaco e picchiava sia lui che la madre. Lo ha ucciso con un cacciavite: un colpo al costato è stato fatale. La vittima era ancora viva quando è arrivata all’ospedale di Pomezia.

Dalle prime ricostruzioni dei carabinieri, sembra che all’origine dell’omicidio ci sia stata l’ennesima lite in casa tra la vittima e la madre dell’omicida. Il ragazzo avrebbe raccontato che l’uomo quando abusava di alcolici diventava violento nei loro confronti. A suo dire le violenze andavano avanti da anni ma non risultano denunce a tal proposito, la madre non ha mai avuto il coraggio di farle.

Ardea, uccide il patrigno: “quando è ubriaco la maltratta sempre”

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Lo ha ucciso con un cacciavite, segno che probabilmente non è stato un gesto premeditato ma, comme raccontato dall’omicida, il drammatico epilogo dell’ennesima violenza perpetrata alla madre da parte del 44enne ucciso. Un regolamento di conti per “salvare la madre” dalle botte che da anni il compagno le dava, soprattutto quando era ubriaco.

Ora per il 31enne arrestato l’accusa è pesantissima: omicidio volontario, ma non è escluso che gli siano date delle attenuanti vista la drammatica storia familiare. Ad intervenire dopo l’ennesima lite in casa sfociata poi con il delitto, sono stati i carabinieri di Anzio. Il 31enne si trova in carcere a Velletri.

Ai militari che lo hanno arrestato, il 31enne ha raccontato di essere intervenuto all’ennesima violenza del connazionale ai danni della madre. “Quando è ubriaco la maltratta sempre”, ha spiegato per giustificarsi. La donna non ha ancora rilasciato nessuna dichiarazione, è in stato di choc.

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