Orietta Berti ha svelato un dei dolori che hanno maggiormente segnato la sua vita personale e professionale. Ecco cosa è successo all’amata cantante.
Questo pomeriggio su Canale 5 andrà in onda una nuova puntata di Verissimo, tra gli ospiti di Silvia Toffanin ci sarà anche Orietta Berti. La cantante ha recentemente pubblicato la sua biografia “Tra bandiere rosse e acquasantiere”, edita da Rizzoli.
Nel libro racconta di è essere diventata una cantante per inseguire il sogno infranto di suo padre, che avrebbe voluto fare il tenore. Prima dell’incontro con il discografico Giorgio Calabrese anche Orietta, dopo la morte del padre, aveva dovuto accantonare il suo sogno.
Nel suo libro parla di uno dei momenti più difficili di tutta la sua vita e che ha profondamente segnato la sua carriera: il suicidio di Luigi Tenco.
Verissimo, Orietta Berti: così la morte di Luigi Tenco ha segnato la sua vita
Era il 1967 e Luigi Tenco prese parte al Festival di Sanremo con l’intramontabile brano Ciao amore, ciao, la cui eliminazione alla seconda puntata comportò il suicidio del grande artista.
Il cantante prima di togliersi la vita scrisse un biglietto, da molti contestato come non scritto di suo pugno: “Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda Io tu e le rose in finale e ad una commissione che seleziona La rivoluzione.”
Il commento riferito alla canzone di Orietta Berti, Io tu e le rose, ha molto ferito la cantante che ha passato un momento davvero difficile. “È un episodio che ha segnato me personalmente e la mia carriera“ ha svelato in una vecchia intervista al Corriere della Sera, parlando proprio del suicidio di Luigi Tenco, ancora avvolto nel mistero.
Le ripercussioni dopo la morte di Tenco
Orietta ha raccontato di aver passato momento di grande dolore: “Mi schivavano tutti, i giornalisti non volevano intervistarmi e pensare che erano stati loro a non ripescare la canzone di Tenco.” Nella medesima intervista ha dichiarato: “Ma sono convinta che il biglietto non lo avesse scritto lui, c’erano due errori di ortografia che mai avrebbe fatto.”
Una consolazione, seppur magra, del male che ha subito dopo: “Sono sempre stata tartassata, i giornali non scrivevano una riga su di me, sembravo una cantante fantasma: eppure vendevo un sacco di dischi, eppure le mie canzoni sono state fatte in tutte le lingue, da gruppi famosi in tutta Europa.”