Napoli, bimbo suicida, strazio ai funerali: “Ha pescato un pesce avvelenato”

I funerali in città, tra le lacrime degli amici ed un silenzio assordante che difficilmente potrà cessare. Intanto proseguono le indagini.

funerale dell’undicenne scomparso

La Basilica di Santa Chiara, a Napoli è avvolta nel silenzio. Assordante, surreale,  straziante, per un giorno che nessuno avrebbe immaginato potesse mai arrivare. I funerali del piccolo di 11 anni, suicidatosi lanciandosi dal balcone di casa sua, al decimo piano, vittima probabilmente del web, e di certe trame oscure ed invisibili che sempre più frequentemente lo infestano.

Tanti i bambini presenti, compagni di scuola,o di calcio, grande passione del piccolo. Smarriti, protetti dalle braccia materne, cercano di comprendere cosa stia succedendo, ma trovare un senso a questa situazione è cosa praticamente impossibile. Una perdita mai immaginata, un dolore che non si può raccontare. In chiesa, distanziati dalle norme anticovid,i bambini osservano smarriti, piangono e non credono sia tutto vero.

Napoli, bimbo suicida: Le parole del padre

Jonathan Galindo
Jonathan Galindo (Facebook)

I genitori del piccolo, alla fine della funzione religiosa prendono la parola, provando a raccontare quello che è realmente successo, ma non esistono ragioni, motivazioni. Raccontano di un bambino puro, pieno di vita, perfettamente sereno fino alla cena di quella sera, quindi presumibilmente poche ore prima di quell’assurdo gesto. Raccontano di come la vita debba misurarsi in intensità, e non in lunghezza.

Per questo il loro bambino ha tanto vissuto, e bene. “Ha pescato un pesce avvelenato”, dichiara il padre, perchè li in quel mare che è  il web, tutto sembra sicuro, tutto può sembrare armonia e divertimento, ed invece i mostri sono li, dietro l’angolo. Ringrazia le forze dell’ordine il padre del bimbo, per il garbo mostrato, e per le indagini che proseguono, per provare a ricostruire tutta la vicenda.

In quale oscura trama è caduto il bambino? da cosa fuggiva? e perchè aveva poco tempo, cosi come scritto in un biglietto ai genitori? La password cambiata qualche giorno prima, ed il dubbio Play Station, attraverso la quale è possibile accedere al web. Tanti i dubbi, tante le domande che si pongono gli inquirenti. Ma oggi, ha affermato il padre del piccolo, è il tempo del dolore, e poi verrà il tempo di ricordarlo con il sorriso.

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