Erika, diciannove anni, è morta dopo una serata passata in discoteca con gli amici. Ora, si indaga su chi le avrebbe potuto vendere la droga.
Ora sono accusati di aver provocato la morte di Erika Lucchesi, seppur in maniera indiretta. Si tratta di un amico della ragazza e dello spacciatore che le avrebbe venduto delle pasticche di ecstasy.
La diciannovenne, non fece mai ritorno a casa in quel maledetto 20 ottobre 2019, sera in cui perse la vita, sul pavimento di una discoteca di Vinci, provincia di Firenze. La Procura di Firenze intanto, ha chiesto il rinvio a giudizio per le due persone accusate di spaccio di stupefacenti.
La Procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per due persone accusate di spaccio e morte in conseguenza, nell’ambito delle indagini partite dopo il decesso di una diciannovenne livornese in una discoteca di Vinci, Erika Lucchesi. Matteo Nerbi, 21 anni, amico della giovane, è accusato di averle ceduto due pasticche di ecstasy, mentre il ventottenne tunisino, Emir Achour, è accusato di averle venduto quattro pasticche della stessa droga.
L’autopsia, ha evidenziato il motivo della morte della diciannovenne, un mix di alchool e droghe che l’avrebbero fatta svenire sul pavimento del Jaiss, locale della provincia di Firenze, dove si trovava per passare la serata. Francesco Atzeni, l’avvocato difensore di Matteo Nerbi, ha spiegato in una recente intervista a La Nazione: “Ci siamo messi a completa disposizione della procura. Due interrogatori, la memoria. Abbiamo criticato tutte le prove: non esiste la prova provata che Nerbi abbia ceduto le pasticche. Abbiamo cercato di dimostrare la nostra posizione e la nostra estraneità. Il mio cliente era amico della giovane, erano un gruppo di amici andati in discoteca. La ragazza ha fatto tutto da sola, è brutto a dirlo ma è così. Che lui deve pagare un prezzo altissimo, la stessa imputazione di Achour, è follia pura, giuridica, di fatto ‘perché’ le risultanze probatorie non sono univoche”.
Sarebbe escluso comunque, il movente a sfondo sessuale. Erika, non sarebbe stata drogata da terzi, cosa mai da darsi per scontata, visto che spesso nelle discoteche italiane e non, accadono cose del genere. Una delle ultime notizie a tal proposito, arriva dalla Spagna, dove sono indagati proprio due ragazzi italiani.
Secondo le ricostruzioni, Erika sarebbe arrivata quella notte in discoteca, insieme ad alcuni amici, tra cui Nerbi. La scoperta del suo corpo svenuto, si sarebbe avverata verso le 4:10 del mattino, orario in cui sarebbero partite le chiamate per i soccorsi. Ad indicare il pusher, che avrebbe regalato alla ragazza le ultime pasticche che gli erano rimaste, proprio gli amici della livornese.
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