Avvelenò ben venticinque studenti di una classe elementare, uccidendone uno. Oggi, è arrivata la condanna per la maestra-killer.
Secondo i giudici che hanno deciso un’esemplare condanna per lei, la donna non sarebbe nuova a questo tipo di reato. In Cina, Wang Yun, una maestra d’asilo aveva avvelenato 25 bambini, finendo per ucciderne uno.
La sentenza, davvero dura, non è arrivata per la gravità vista l’età o il numero delle persone avvelenate, ma perché la donna aveva già usato questo sistema per tentare di uccidere suo marito, che per l’occasione si era salvato.
A marzo scorso il folle gesto, oggi il Tribunale non fa sconti
Nel suo paese è ammessa la pena di morte, e lei dovrà suo malgrado, scontare il massimo delle pene. Wang Yun, una maestra d’asilo in Cina, ha dovuto rispondere alle accuse del Tribunale di Joiaozuo, dopo aver tentato di avvelenare 25 bambini di un’altra classe, attraverso del porridge. Purtroppo uno di loro è morto. I fatti sono risalenti allo scorso 27 marzo.
La condanna è arrivata solo oggi, dopo un lungo processo e purtroppo per Wang Yun è il massimo che si possa chiedere. Il giudice infatti, l’ha condannata a morte. La maestra, avrebbe fatto scivolare del nitrito di sodio nelle colazioni dei bambini, appartenenti alla classe elementare, appartenente ad un altro docente. Lo avrebbe fatto per vendetta, visto che lei e l’altro docente, avevano avuto da poco degli screzi. Assurdo come questo, possa essere costata la vita ad un bambino innocente.
Fa riflettere, come una maestra abilitata all’insegnamento abbia potuto fare una cosa del genere, mentre ad esempio in Francia un suo collega, è stato spostato a causa della segnalazione di alcuni genitori, per i suoi tatuaggi.
Tornando alla maestra dell’asilo in Cina, la pena comminata le sarebbe stata riconosciuta, perché secondo i giudici la donna, che aveva già tentato di avvelenare il marito, che se l’è cavata soltanto con delle gravi ferite, userebbe l’avvelenamento come metodo di vendetta e per questo andrebbe “punita severamente”. Al giorno d’oggi, in Cina, ancora molti reati sono punibili con la pena capitale, oltre all’omicidio, anche tutti i reati definiti a sfavore dello Stato.