Tragedia a Brescia, uomo dà fuoco alla moglie: muore dopo una lunga agonia

Aveva dato fuoco alla moglie dopo una lite, la donna ha combattuto tra la vita e la morte per una settimana, ma si è arresa.

Ha lottato aggrappata alla vita per una settimana ma poi le gravi ustioni in tutto il corpo non le hanno dato scampo. Mina Safine, 45 anni, è morta all’ospedale Gaslini di Genova, lì era stata portata d’urgenza il 20 settembre dopo che il marito l’aveva bruciata viva. La tragedia si era consumata a Brescia dove la donna viveva con Abderrahim Senel, cameriere di 55 anni. La donna fu trovata dai Vigili del fuoco completamente avvolta dalle fiamme, prima di svenire riuscì a dire: “è stato mio marito”.

Non ci dovrebbero essere dubbi sulla dinamica del gesto agghiacciante. Il marito continua a dichiararsi innocente, dice che la moglie si è data fuoco da sola nel tentativo di uccidersi. Ma non gli crede nessuno e ora il suo capo d’imputazione passa da tentato omicidio a omicidio volontario. Di fronte all’evidenza dei fatti, negli interrogatori si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Tragedia a Brescia: uomo dà fuoco alla moglie, le urla strazianti sentite dai vicini

Anche il presunto assassino si trova ora in ospedale con ustioni al volto alle mani: forse un pentimento finale e il tentativo disperato di salvare la moglie alla quale aveva lanciato un liquido infiammabile e poi aveva acceso il fuoco. La donna è stata avvolta dalle fiamme in un attimo e le sue urla strazianti sono state avvertite dai vicini che hanno avvisato i soccorsi. La donna era stata portata d’urgenza all’ospedale Gaslini, più specializzato rispetto a Brescia per quanto riguarda le grandi ustioni.

Ha lottato per una settimana ma non ce l’ha fatta. Era marocchina, come il marito, e lavorava come badante. Nessuno screzio tra i due, raccontano gli amici ma non è semplice crederci dal momento che al ‘primo screzio’ l’uomo ha addirittura bruciato viva la moglie. Dietro la tragedia si nasconderanno altri problemi, saranno gli investigatori a scoprirli. Rimane l’ennesima prova che gli uomini uccidono le donne ormai con troppa facilità: i femminicidi sono una realtà sempre più preoccupante.

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