Sequestrati 24 milioni di euro a membri della Ndrangheta col Reddito di Cittadinanza

L’Operazione Billions ha portato alla confisca di beni e denaro per un valore di 24 milioni di euro. Le accuse che pendono sull’organizzazione criminale sono frode fiscale, bancarotta e riciclaggio

Operazione Billions

Un gran lavoro congiunto tra polizia di Stato e guardia di finanza ha portato agli arresti di numerosi membri di un’organizzazione criminale di Reggio Emilia riconducibile alla Ndrangheta. Il loro raggio d’azione era su tutto il territorio nazionale.

Le accuse di frode fiscale, bancarotta e riciclaggio hanno portato ad un maxi sequestro di beni e denaro del valore di 24 milioni di euro. A rendere ancor più incresciosa la situazione è un particolare di non poco conto: diversi indagati risultano essere percettori del Reddito di Cittadinanza.

Un’amara realtà che la dice lunga sul funzionamento sbagliato di questa misura di sostegno, che avrebbe dovuto dare nuova linfa al paese. In questo caso invece era un ulteriore surplus per criminali di prima fascia. Oltre al denaro il RDC ha garantito loro massima sicurezza anche da un punto di vista “lavorativo” visto che risultavano disoccupati e “bisognosi”.

Operazione Billions, tra gli arrestati un personaggio di spicco della Ndrangheta

Arresto
Fonte Pixabay

Un altro clamoroso errore dopo quello commesso con i fratelli Bianchi, accusati dell’omicidio di Willy. Anche loro sono risultati essere beneficiari del sussidio statale. 

Tornando all’indagine a cui è stato attribuito il nome di “Operazione Billions” è stata condotta dalla Squadra mobile della questura di Reggio Emilia coadiuvata dal Servizio centrale operativo della polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza.

Il loro lavoro di ricerca ha portato alla luce una vera e propria organizzazione criminale, che anziché valersi dei soliti reati tradizionali, ha spostato le propria attività a loschi traffici di natura economica.

A gran sorpresa tra coloro che sono stati soggetti alla misura cautelare di detenzione risulta esserci anche un importante esponente della criminalità calabrese. È stato uno dei protagonisti della guerra di Ndrangheta che negli anni ’90 ha tenuto in apprensione la città emiliana.

Dunque, un altro duro colpo inferto ad una delle piaghe che ormai da troppo tempo affligge il nostro paese. Una bella vittoria al contrario di quanto accaduto nei giorni scorsi quando un membro della nota associazione calabrese ha fatto scena muta in merito alla scomparsa di Barbara Corvi, mamma 35enne di cui non si hanno più notizie dal 2009. 

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