Arriva la sentenza di secondo grado nei confronti della madre di Giuseppe Dorice e del compagno italo tunisino che uccise di botte il piccolo.
Il piccolo Giuseppe come Evan: una vita di violenze, massacrato di botte dal compagno della madre fino a morire, aveva 7 anni. La sorellina di 3 anni riuscì a salvarsi: quella maledetta sera fu picchiata selvaggiamente anche lei. Il mostro che uccise il bambino, l’italo tunisino Tony Essobti Badre, 25 anni, la sera del 27 gennaio 2019 non sopportando gli schiamazzi dei due fratellini, picchiò entrambi a sangue con calci e pugni. Giuseppe morì poi in ospedale, la sorellina riuscì a scamparla.
La madre, Valentina Casa, era presente quella sera in casa, era presente sempre quando il suo compagno picchiava selvaggiamente i suoi figli. Ma non diceva nulla, anzi la sera dell’ultimo pestaggio tardò anche a chiamare i soccorsi per il figlio agonizzante. Per questo motivo ha fatto la stessa fine di lui. Anche i vicini di casa erano a conoscenza delle violenze domestiche nella casa degli orrori ma l’omertà ha portato alla tragedia ormai inevitabile. Una tragedia annunciata.
Tutti sapevano tutto, compresa la madre che però oltre a non denunciare mai il compagno, spesso lo ha anche difeso e coperto dopo le botte ai bambini. La pena chiesta per entrambi dal Pm è pesantissima: ergastolo. Badre è accusato dell’omicidio di Giuseppe, del tentato omicidio della sorellina e di maltrattamenti aggravati dalla crudeltà e dai futili motivi.
Valentina Casa, la mamma di Giuseppe, risponde di tutti capi di accusa sul profilo omissivo: ovvero, secondo quello che hanno comunicato i giudici a seguito delle indagini, la donna, pur essendo a conoscenza degli abusi precedenti, non aveva mai fatto nulla per impedire che si ripetessero e la sera maledetta della fine di Giuseppe, era presente al pestaggio ma non aveva fatto niente per fermare il compagno oltre ad avere chiamato i soccorsi con colpevole ritardo, pur di salvare il suo compagno che aveva appena ucciso il figlio e massacrato la figlia.
La vicenda ricorda molto da vicino la fine orribile di Evan, il bambino di 21 mesi che a Modica è stato picchiato fino a morire, sempre dal patrigno e con la complicità di una compiacente madre. I due sono in carcere in attesa del processo di primo grado.
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