Il risultato delle regionali vede un pareggio tra centrosinistra e centrodestra ma la realtà è che oggi 15 regioni su 20 in Italia sono guidate dalla destra.
Hanno vinto tutti e dunque hanno perso tutti. Come ad ogni elezione politica, i politici riescono a trovare anche lontano dall’oggettività, tutti quei cavilli per cui alla fine si è vinto anche se si è perso, e viceversa. La realtà inconfutabile è che oggi a governare 15 regioni su 20 in Italia, c’è il centrodestra. Quanto possa contare nei complicati meccanismi della politica è troppo presto per capirlo.
Di Maio sì che può dirsi vincitore dal momento che il referendum sul taglio dei parlamentrari per il quale si era battuto sin dalla nascita del Movimento 5 Stelle, ha raggiunto un plebiscito di sì: il 70%. Eppure Zingaretti dice che il merito è del suo Pd. Il vincitore più ‘schiacciante’ è stato Luca Zaia che in Veneto non ha avuto rivali ed è stato confermato governatore del Veneto. Bene anche De Luca in Campania e Toti in Liguria.
Ma il vincitore morale di tutte le elezioni è stato un esponente di Fratelli d’Italia: Francesco Acquaroli che ha strappato le Marche alla sinistra dopo più di 30 anni di egemonia rossa. Questi i dati oggettivi. il resto sono tutti ì cavilli’ da interpretare.
Regionali e referendum: a sentire i politici hanno vinto tutti: la Ceccardi scrive a Giani
Una delle battaglie politiche più accese riguardava la regione Toscana dove ad insidiare il Pd Giani c’era la leghista Ceccardi che ha sfiorato il ‘miracolo’ di impadronirsi di una zona anche questa da sempre fedele alla sinistra. “Adesso governa per il bene dei toscani” ha scritto Susanna Ceccardi in un sms inviato al suo rivale politico.
“Trionfo Marche! – scrive invece su Facebook Giorgia Meloni – Grazie a Francesco Acquaroli e a Fratelli d’Italia un’altra roccaforte della sinistra sarà amministrata dal centrodestra. Da nord a sud Fratelli d’Italia è l’unico partito che cresce in tutte le regioni al voto”.
E vince nettamente il sì al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari. A più di 50mila sezioni scrutinate i favorevoli sfiorano il 70%. Un successo che fa esultare i leader della maggioranza anche se il vero vincitore è solo Di Maio che esulta: ‘Risultato storico‘.