La cittadinanza italiana data all’attaccante uruguaiano, Luis Suarez non sarebbe regolare. Si parla di truffa, in atto un’inchiesta.
L’attaccante del Barcellona, Luis Suarez, era risultato nelle scorse settimane, vicino ad un passaggio alla Juventus, dove avrebbe addirittura potuto giocare da comunitario. Il calciatore è uruguaiano, ma proprio in Italia, a Perugia, ha sostenuto pochi giorni fa, l’esame di italiano.
A quanto pare però, il buon Suarez di italiano non saprebbe dire nemmeno una parola, anzi, non la “spiccicherebbe”, come si può sentire in una intercettazione. Ad indagare sulla possibile truffa, un’inchiesta della Procura di Perugia, coadiuvata dalla Guardia di Finanza, recatasi oggi nel luogo dove l’esame sarebbe stato portato a termine.
La notizia farà il giro del mondo, e l’Italia potrebbe essere additata come spesso accade, come il Paese delle truffe. Come quella della scorsa estate, con la truffa del Bonus 600 euro, che per fortuna, scoperta in tempo, non ebbe tempo di fare tanti danni.
Perché questa girerà il mondo? Perché riguarda la punta di fama mondiale appunto, Luis Suarez, che non avrebbe realmente sostenuto il suo esame di italiano per diventare comunitario. Doveva passarlo ad ogni costo, anzi: “Non dovrebbe, deve, passerà, perché 10 milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1″, si sente nelle intercettazioni. Certo, una questione di milioni di euro, quindi lui non poteva non passare, non come tutti i comuni mortali che magari per superare un esame del genere per un lavoro di 1.000 euro, studiano mesi.
Ad essere indagati, ad oggi, risultano Giuliana Grego Bolli, la rettrice dell’Università per Stranieri di Perugia ed il direttore generale Simone Olivieri, mentre l’attaccante non sarebbe coinvolto nell’inchiesta. Dalla nota della procura, a firma di Raffaele Cantone, si evince che gli argomenti oggetto della prova d’esame, sarebbero stati concordati in precedenza, ed addirittura che il punteggio sarebbe stato attribuito ancor prima del sostenimento degli stessi. Ad oggi, risulta tra i possibili indagati, anche la direttrice del Centro per la valutazione e certificazione linguistica dell’Università di Perugia, Stefania Spina.
Due giornalisti sportivi si sono subito espressi sulla vicenda. Il più lapidario è Maurizio Pistocchi: “Siamo un paese ridicolo. Non c’è niente da fare”, mentre lo storico cronista, Riccardo Cucchi la pensa così: “Leggo le notizie sull’esame di italiano “finto” di #Suarez e penso agli studenti (quelli veri), ai ragazzi nati in Italia che non riescono a diventare italiani, ai docenti che si sarebbero prestati a #Perugia. E sprofondo nella vergogna. Da italiano”.
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