Ha sparato ad un malvivente, togliendogli la vita. Ora il carabiniere di turno a Roma nella notte tra il 19 ed il 20 settembre è indagato.
Il carabiniere che nella notte tra il 19 ed il 20 settembre ha sparato al ladro, uccidendolo a Roma, adesso è indagato per reato di eccesso colposo nell’uso illegittimo delle armi. Ora si indaga sulla dinamica dell’episodio.
A morire, un cittadino siriano che di certo non era lì per puro caso. L’uomo, si stava macchiando a sua volta di un reato: provava a compiere un furto in un ufficio sulla Laurentina.
Roma: il carabiniere ha sbagliato a sparare?
Probabilmente si rovinerà la vita, il carabiniere che nella notte tra il 19 ed il 20 settembre, è intervenuto sparando ad un ladro a Roma. La vittima, uno straniero di 56 anni, non solo era intento a compiere un furto in un ufficio, ma era già noto alle forze dell’ordine e non per cose di poco conto. Il siriano infatti, era già indagato per furto e per aver ferito un altro carabiniere di 31 anni.
In via Paolo Di Dono, zona Laurentina, quella sera erano intervenuti i carabinieri del Nucleo Radiomobile, per un tentativo di furto. Il custode del palazzo aveva segnalato strane presenze nello stabile, avvisando i militari, che quindi erano accorsi. Ed ecco, le dinamiche dell’accaduto: una volta entrati nell’ufficio, gli uomini del 112 avevano individuato i due ladri chiedendogli di consegnarsi. Uno dei due però ha aggredito un carabiniere con un cacciavite, ferendolo e provando a scappare. Da lì, lo sparo del collega che lo ha ucciso.
Questo potrebbe girare le cose in favore del militare che ha sparato. Il tema è spesso fonte di discussione: se un militare spara durante un intervento, è giusto indagare? Stavolta si tratta anche di una persona che aveva già attaccato un collega e che avrebbe potuto tentare di ferirne altri. Tra l’altro, è brutto da pensare, ma chi effettua lavori contro la legge come furti, rapine ed evasioni, come nel caso del ladro ucciso, non dovrebbe calcolare “i rischi del mestiere”? E quindi sapere che purtroppo, come in questo caso, potrebbe non tornare a casa, vista la vita rischiosa che si è scelto di fare.