Se ne parla come del “Referendum per il taglio dei parlamentari”, ma di cosa si tratta nello specifico e quante cose vanno a cambiare?
RISULTATI LIVE:
Sì NO
69% 31%
L’affluenza degli elettori per la giornata di domenica è stata del 39,38%. Dati in attesa di conferma, per quelli del lunedì. L’affluenza totale provvisoria sarebbe del 51,75%.
Referendum costituzionale dei giorni 20 e 21 settembre 2020: cosa accade se a vincere fosse il Sì e cosa se invece il popolo preferisse il No? Il taglio dei parlamentari ideato per il Sì, per la precisione abbassa l’attuale numero a 600 totali: 400 alla Camera e 200 al Senato.
Il voto, era esprimibile in data 20 settembre, dalle 7 alle 23, ed il 21 settembre, dalle 7 alle 15. Da ricordare che in eguali date ed orari, si tengono anche le elezioni Regionali.
Il voto per il referendum, delinea il possibile passaggio del numero dei parlamentari, da 945 a 600. Tale votazione, era già prevista per il 29 marzo scorso, ma a causa del lockdown, in Italia non si è potuti andare alle urne. A richiedere il referendum, è stato un quinto dei senatori totali presenti in Parlamento.
Cosa accade se vince il Sì e cosa se vince il No
Ciò che si chiede, in pratica ai votanti, è se sono a favore o a sfavore del testo di legge approvato da entrambi i rami del Parlamento, con 553 voti favorevoli e 14 contrari, sulla riduzione del numero totale dei parlamentari, approvata in data 8 ottobre 2019. Questo referendum è confermativo, quindi non ha bisogno del raggiungimento di un quorum.
Differenza finale tra vittoria del Sì o del No:
La vittoria del Sì a sfavore del No, confermerebbe il taglio del numero dei parlamentari, da domani rispetto ai 945 parlamentari, divisi in 630 deputati e 315 senatori, si passerà quindi al numero totale di 600, con 400 deputati e 200 senatori.
Seggi che subirebbero una diminuzione del 36,5%, 230 tagli per Montecitorio e 115 per quanto riguarda Palazzo Madama. Il risparmio stimato sarebbe di 100 milioni di euro l’anno.
Il nuovo Parlamento, verrebbe composto poi, con l’entrata in vigore disponibile solo allo scioglimento o alla cessazione delle attuali Camere.
Vincesse invece il No, il numero totale dei parlamentari non cambierebbe rispetto a quelli attuali: resterebbero 945 in tutto, con 630 alla Camera e 315 al Senato.