Roma, 50 euro di debito, accoltellato: muore tra le braccia della fidanzata

Ucciso per poche decine di euro: Emanuele Mattei è stato ucciso a Roma da due uomini che pretendevano la restituzione di un debito.

amenuele mattei, foto facebook

Una giovane vita che vale 50 euro. Ma non si escludono altre ipotesi. Ucciso per un debito non restituito da un uomo che non ha avuto nessuna pietà di fronte alla vittima che si trovava con la sua fidanzata.

Emanuele Mattei aveva solo 43 anni, faceva il cameriere, abitava a Marconi, quartiere a sud della Capitale. Ad ucciderlo sarebbe stato Salvatore Cau, già fermato dai carabinieri e portato al carcere di Regina Coeli in attesa di essere sentito dal Gip. Ma con lui c’era un altro uomo.

La tragedia si è svolta sotto gli occhi della fidanzata di Emanuele: ha visto tutto, il compagno è morto tra le sue braccia. Era stato accoltellato al torace, con ferocia. Resta ancora da accertare il movente ma si fa sempre più strada l’ipotesi di un prestito mai restituito di pochi spiccioli.

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Ad uccidere Emanuele sarebbe stato un cameriere come lui, Salvatore Cau, resta da stabilire il perché. A cercare di ricostruire l’intera dinamica dell’omicidio, ci stanno pensando i Carabinieri della Compagnia di Trastevere coordinati dal PM titolare dell’inchiesta Corrado Fasanelli.

Dalle prime testimonianze raccolte anche dalla fidanzata, Emanuele Mattei avrebbe litigato con Cau, 48enne della provincia di Viterbo. Insieme con lui c’era un’altra persona e insieme sono arrivati sul luogo del delitto – vicino alla casa dove abitava Mattei –  a bordo di un’Alfa. Cau era accompagnato da un cittadino egiziano, suo collega di lavoro che sembrerebbe non essere implicato nel delitto: sentito dai carabinieri, è stato subito rilasciato.

Mattei durante la lite avrebbe dato un calcio alla portiera della macchina di Cau che ha risposto con una coltellata in pieno torace. Un colpo solo ma fatale: Emanuele Mattei si è accasciato a terra sorretto dalla fidanzata ed è morto tra le sue braccia.

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