Due bambini portati via ad un imprenditore con scopi di estorsione: è successo a Cosenza, i tre malviventi sono stati arrestati.
Tre malviventi hanno trovato le manette a Cosenza. L’accusa, quella di aver sequestrato due minori a scopo di estorsione. Secondo gli investigatori, i tre avrebbero sequestrato i due figli di un imprenditore.
Dopo averlo picchiato, sarebbero riusciti a portar via i piccoli, poi, avrebbero chiesto una somma di denaro. L’imprenditore poi, sarebbe stato abbandonato per strada. La polizia, è riuscita a fermarli.
Cosenza, il Procuratore: “Fatto molto grave”
Daniele Bevilacqua, Francesco Bevilacqua e Laura Spampinato, sono stati tutti arrestati a Cosenza, con l’accusa di sequestro di minore a scopo di estorsione. Secondo gli inquirenti, l’unica donna del terzetto, aveva contrattato con l’imprenditore per l’acquisto di alcuni mobili, versando anche la caparra, nello scorso luglio.
Ieri, lei e l’imprenditore, si sarebbero poi incontrati per chiarire, visto la mancata consegna da parte dell’uomo, degli oggetti acquistati.
All’incontro, in zona San Lucido, ci sarebbero andati in tre. Spampinato, si è infatti presentata con Daniele e Francesco Bevilacqua, con i toni che si sarebbero presto alzati. Secondo l’imprenditore, i due poi lo avrebbero picchiato, richiedendo il doppio della somma pagata per la caparra. In un secondo momento, avrebbero trascinato lui ed i due figli, entrambi minorenni, in via degli Stadi, per abbandonarlo per strada, ma portando con sé i ragazzi.
La polizia, allarmata dall’uomo, ha poi trovato i due minori in una casa con la donna, mentre i due uomini sono stati fermati nelle zone limitrofe, dopo poco. “Un fatto estremamente grave perché denota un atteggiamento di assoluta indifferenza da parte di chi lo ha commesso nei confronti della libertà e della psiche di due ragazzini”, a parlare è il procuratore di Cosenza, Mario Spagnuolo.
“Contesteremo agli indagati – continua il Procuratore – il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione. È un fatto che va stigmatizzato non solo da parte degli inquirenti ma da tutto il contesto sociale, perché sta a indicare come queste persone, non tengano assolutamente in conto il rispetto degli elementi minimi di vivibilità di questa collettività. Si è agito nell’immediatezza in termini assolutamente decisi e la Procura è intervenuta subito sentendo la parte offesa”.
Per quanto riguarda i due minorenni, sono stati assistiti ed ascoltati dagli psicologi, che dichiarano di non dover segnalare particolari criticità per eventuali traumi legati alla vicenda.
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