Lunedì 14 settembre primo giorno di scuola: hanno vinto gli italiani che si sono arrangiati nonostante mancassero banchi e insegnanti.
Hanno vinto gli italiani, popolo di inventori. Ad aspettare la politica e i nuovi banchi, non si sarebbero neppure iniziate le lezioni, altro che 14 settembre: sei mesi di tempo per preparare tutto ma le rotelle non sono ancora arrivate, forse arriveranno a ottobre. Ma insegnanti e genitori non si sono dati per vinti e tutto è iniziato, pur se tra mille difficoltà. E allora a Torino c’è chi ha fatto lezione in chiesa, e a Genova chi l’ha fatta per protesta in ginocchio.
E poi ovunque si sono usati i cari vecchi banchi graffiati dal tempo che, con una distanza minima assicurata, avrebbero evitato al governo una spesa tanto onerosa per i banchi tecnologici con i quali, ci scommettiamo, più che far lezione, bambini e ragazzi ci giocheranno a rincorrersi.
Se i politici sono passati in secondo piano, non si può dire lo stesso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha fatto visita per la riapertura delle scuole a Vò Euganeo, uno dei paesi più martoriati dalla pandemia di coronavirus. E la festa per lui è stata spontanea e commovente. Del ministro Azzolina, che era con lui, non si è accorto quasi nessuno, e non certo per la mascherina che le copriva il volto.
Il 2 giugno per la festa della Repubblica, il presidente Mattarella aveva scelto un altro simbolo della sofferenza dovuta al Covid: Codogno. E per la riapertura delle scuole ha fatto visita a Vò Euganeo, una delle prime zone rosse in emergenza coronavirus.
Il lockdown p stato lungo è difficile, ha sottolineato nel suo discorso il Presidente, «ma a subire le conseguenze più pesanti sono stati gli studenti con disabilità. Per tanti di loro le rinunce hanno avuto un costo altissimo, a volte non sopportabile ».
«Di queste sofferenze – ha ricordato – si son fatte carico le famiglie. Nella ripartenza della scuola l’attenzione a questi studenti dovrà essere inderogabile, a cominciare dall’assegnazione degli insegnanti di sostegno».
«È stata dolorosa la decisione di chiudere le scuole” […] La scuola – ha continuato il Capo dello Stato – ha nel suo dna il carattere di apertura, di socialità, di dialogo tra persone, fianco a fianco. Avete sofferto, ragazzi – e abbiamo sofferto tutti, per gli impedimenti e per le leggi […] La scuola è specchio della società – ha detto Mattarella – e ne riflette difficoltà e aspettative. Ecco perché questi giorni, in cui le scuole riaprono e si popolano dei loro studenti e insegnanti, sono giorni di speranza».
Mattarella ha visitato l’Istituto comprensivo Gianni Rodari – Guido Negri. Ecco la festa che gli hanno riservato.
LEGGI ANCHE -> Primo giorno di scuola, Conte non accompagna il figlio, preside protesta
LEGGI ANCHE -> Bambini e ragazzi tornano a scuola: «Possibili sino a 40 positivi al giorno»
Un fine settimana entusiasmante per alcuni segni zodiacali, ecco cosa vedono le stelle. Scopriamo se…
Suggeriamo dei rimedi alla stanchezza cronica che può manifestarsi compiuti i 50 anni. Così ritroverete…
Molte famiglie saranno costrette a rinunciare alle vacanze a causa dell'improvviso rincaro dei prezzi. Ma…
La pensione può essere versata in contanti solo entro una specifica soglia. Quando scatta l'obbligo…
La cura dei capelli rappresenta un aspetto fondamentale per molte persone, essendo i capelli una…
Molte regioni si stanno attivando per rendere più sostenibili le case degli italiani, e hanno…
Anche se d'estate fa caldissimo questi segni zodiacali amano comunque dormire abbracciati sfidando le alte…
Questa donna ha intrapreso il percorso del Dr Now di Vite Al Limite ed oggi…
Vi ricordate di Luciano del Trono Over di Uomini e Donne? Ecco che fine ha…