Primo giorno di scuola per Niccolò figlio del Premier Giuseppe Conte che però non lo ha accompagnato. Intanto la preside del suo istituto polemizza sul mancato arrivo dei banchi
Ci siamo. Dopo tanti dubbi e polemiche finalmente in buona parte dell’Italia le scuole hanno aperto i battenti. Così è stato anche per la scuola media Belli in Via Col di Lana nello storico quartiere romano di Prati.
Tra gli iscritti dell’istituto c’è anche Niccolò, figlio del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che quest’anno frequenta la terza classe. Il primo ministro era tra i più attesi. In tanti si auspicavano che accompagnasse il figlio, anche per dare la sua benedizione al primo giorno di scuola dell’era del Covid-19. Così non è stato. Ha preferito soprassedere forse anche per tutelare il figlio e non farlo sentire troppo tutelato.
Preside istituto Belli Col di Lana messaggio a Conte: “Non sono arrivati tutti i banchi nuovi”
Sulla questione è intervenuta anche la preside della scuola Carla Costetti, la quale ha affermato che è giusto che Conte debba restare in secondo piano proprio per il bene del suo ragazzo. “Ci sono ruoli in cui non si può esercitare l’essere genitori con le libertà con cui si vorrebbe” – ha sentenziato la numero uno dell’istituto Belli. Poi ha proseguito: “Se fosse venuto gli avrei detto buongiorno”
Al tempo seppur soddisfatta in linea di massima dell’appoggio del governo nei confronti della scuola, non ha risparmiato una frecciatina: “Abbiamo tre sedi dove ci sono circa 1500 ragazzi. Abbiamo dei banchi nuovi nuovi, ma al tempo stesso ci sono ancora quelli vecchi”.
Non solo critiche però, ma anche una lancia a favore. A suo modo di vedere il governo non è intervenuto così tardi rispetto al “problema” scuola, così come affermano in tanti. D’altronde non è semplice riorganizzarsi in una situazione del genere. La preside inoltre punta sul buon senso dei ragazzi e degli addetti ai lavori, i quali dovranno seguire i dettami ormai noti per cercare di evitare l’aumento dei contagi.
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