Manca un giorno alla riapertura delle scuole e aumentano inesorabilmente i problemi: ci sono 13mila insegnanti positivi.
40 positivi al giorno è l’allarme dell’Agenzia sanitaria della regione Liguria. Un dato locale che inevitabilmente potrebbe anche essere allargato ad altre zone d’Italia visto che i contagi sono ancora in aumento.
Ci siamo quasi, lunedì 14 settembre, fatta eccezione per sette regioni e piccole realtà sparse per l’Italia, le scuole riapriranno. Ma l’angoscia e l’incertezza restano alte. A partire dal fatto che ci sono 13mila insegnanti positivi ma con solo il 50% di loro che ha fatto il tampone.
In soldoni: 13mila contagiati sono sicuri, ma in quella metà mancante ce ne potrebbero essere altrettanti, o addirittura di più. Non sarebbe un problema, farebbero la quarantena e poi, una volta negativi, tornerebbero alla loro cattedra. Il vero problema è che mancano altri insegnanti e i supplenti, e le graduatorie sono in pieno caos. Ne mancano addirittura circa 60 mila di supplenti, che potrebbero essere assunti a tempo determinato.
Le graduatorie digitali volute dal ministro Azzolina stanno creando molti problemi, tanto che a Milano, il direttore dell’ufficio scolastico, Marco Bussetti, ha autorizzato i dirigenti scolastici a usare le vecchie graduatorie provinciali. Alla faccia della digitalizzazione.
Secondo i dati della Cisl scuola, mancano anche circa 25 mila supplenti Ata, tra bidelli, tecnici e amministrativi. Il lavoro non mancherebbe ma non si trova personale, o non riescono a trovarlo.
Bambini e ragazzi tornano a scuola: «Possibili sino a 40 positivi al giorno»:
Riassumiamo: A due giorni dalla riapertura delle scuole solo la metà degli insegnanti si è sottoposta al test sierologico. 13.000 sono risultati positivi, una percentuale del 2,68%. Che ne sarà di quelli che il testlo hanno rifiutato? Potrebbero nascondersi dei positivi nella classe dove andranno i nostri figli?
Aspettiamo risposte, che ormai difficilmente arriveranno, direttamente dal ministro Azzolina, se risposte ne ha da dare visto il caos totale. E magari una parolina anche da Conte perché qui c’è in ballo la salute di bambini e ragazzi.
Ultima domanda, dottor Conte e dottoressa Azzolina: Perché il governatore della Campania, De Luca, ha emanato un’ordinanza che rende il test per i docenti obbligatorio e nel resto dell’Italia non succede? Perché in piena emergenza, non ci ha pensato il governo a decidere per tutti?
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