Sono passati ormai 13 anni dalla dipartita di Luciano Pavarotti, uno dei più grandi interpreti della storia della musica italiana. La ricostruzione dei suoi ultimi giorni di vita
Il tempo passa, ma il suono della sua magnifica voce resta. Per questo le generazioni più attempate la stanno man mano trasmettendo ai giovani, che pur non essendo figli della sua epoca non possono non conoscere la sua musica.
Luciano Pavarotti è uno di quegli artisti “eterni” la cui dipartita ha lasciato un vuoto incolmabile per l’Italia. Quel tragico 6 settembre 2007 (alle ore 5 del mattino) non si può dimenticare. A 71 anni il tenore modenese ci ha lasciato dopo aver lottato per molto tempo contro un tumore al pancreas.
Si è spento nella sua villa a Santa Maria del Mugnano nelle campagne alle porte della sua città natale. Aveva fatto ritorno a casa il 25 agosto dopo un ricovero lungo 18 giorno presso il Centro Oncologico del Policlinico di Modena. Aveva avuto febbre alta e problema polmonari che nelle sue condizioni andavano assolutamente monitorati.
Al suo fianco la seconda moglie Nicoletta Mantovani e la figlia Alice, le quali lo hanno assistito all’ultimo giorno della sua esistenza. I medici dal canto loro hanno fatto tutto il possibile, allestendo anche una sorta di camera ospedaliera presso la sua abitazione in modo tale da favorire la ripresa.
Non è stato così purtroppo. Le sue condizioni sono peggiorate drasticamente: prima ha perso conoscenza per poi andare via definitivamente. Ad annunciare al mondo la tragica notizia è stato il suo agente Terry Robson tramite un comunicato ufficiale.
Morte Pavarotti, il tributo della sua Modena e del mondo dello spettacolo
Modena si è subito stretta intorno a lui e alla famiglia. Oltre 100mila persone si sono recate presso la camera ardente allestita in cattedrale. Pavarotti era in una bara bianca con uno smoking praticamente uguale a quello che utilizzava per le sue esibizioni.
I funerali in Duomo sono stati seguiti da circa 50mila persone sparse per le strade del centro cittadino. Inoltre per l’occasione sono stati installati anche due maxischermi, uno in Piazza Grande e l’altro in Piazza Sant’Agostino.
Presenti tante personalità di spicco tra cui Bono Vox degli U2, Franco Zeffirelli e Carla Fracci. Andrea Bocelli e Raina Kabaivanaska accompagnati dal flauto di Andrea Griminelli si sono invece occupati dell’ultimo saluto a suon di musico, che Big Luciano sicuramente avrà apprezzato.
Le ultime parole di Luciano Pavarotti furono riportate dal suo manager, che divulgò una delle sue ultime dichiarazioni: “Penso che una vita per la musica sia un’esistenza spesa meravigliosamente.”
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