Patrizia Napolitano muore per salvare i suoi fratelli intrappolati in mezzo a fuoco e fumo che stavano per avvolgere tutta la casa. Un’eroina.
Esistono ancora gli eori e le eroine oggi? La risposta non è così banale dal momento che ogni giorno egoismo e cattiveria la fanno da padrone. Si uccidono ragazzi giovani e indifesi come Willy Monteiro o Filippo Limini, tanto per citarne solo due. Si uccidono bambini come Evan. E poi stupri, pedofilia, femminicidi. Ed è meglio fermarsi qui.
Eppure una risposta all’interrogativo c’è: sì esistono ancora gli eroi, quelle persone che mettono in gioco la propria vita per salvare quella degli altri. Uno di questi è Patrizia Napolitano, semplice e umile donna campana che si è immolata per salvare i fratelli, più fragili di lei: uno era cieco. Aveva 49 anni, Patrizia, e sarà ricordata sempre come l’eroina di Dugenta.
Era già salva, fuori dalla sua casa piena di fumo, ma poi ha deciso di compiere un’impresa impossibile.
Patrizia non poteva abbandonare il fratello cieco: era già salva, ma mancava qualcuno
Un violento incendio, partito probabilmente da un corto circuito, ha avvolto la casa doveva viveva con i tre fratelli, un denso fumo stava ormai avvolgendo i due piani dell’abitazione. Patrizia Napolitano è riuscita a fuggire insieme con un fratello che è subito corso a chiedere aiuto.
Era già salva, Patrizia. Ma poi nella concitazione si è accorta che mancava qualcuno all’appello: due suoi fratelli, uno dei quali cieco. Non ha esitato un istante e si è buttata tra le fiamme e il fumo per poterli salvare. E’ riuscita a metterli sul balcone, perché potessero respirare in attesa degli aiuti. Poi ha tentato di uscire da dove era entrata, ma le forze l’hanno abbandonata: troppo forte l’odore acre del fumo. E’ morta così, di asfissia. Dopo avere salvato tre vite.
A nulla sono valsi i tentativi di rianimazione da parte del 118, mentre i vigili del fuoco di Montesarchio hanno forzato la recinzione del giardino e un portone prima di poter accedere all’interno della casa e domare le fiamme.
Patrizia è «la nostra grande, immensa eroina. L’intera comunità – ha commentato il sindaco di Dugenta, Clemente Di Cerbo – è sotto choc».
LEGGI ANCHE -> Gela, dopo il latte la mamma lo mette in culla: muore bimbo di 4 mesi
LEGGI ANCHE -> Baby Sitter cuore d’oro: muore per salvare i tre bambini che accudiva