Omicidio di Willy Monteiro, ucciso a Colleferro. Parla il padre di Pincarelli e non è che migliori più di tanto la situazione del figlio.
“Un ragazzo affettuoso che quando vede qualcuno in difficoltà deve difenderlo”. Sono le parole di Stefano Pincarelli, padre di Mario, uno dei quattro arrestati per l’omicidio di Willy Monteiro a Colleferro. In un’intervista rilasciata all’agenzia Adnkronos, l’uomo inconsapevolmente, se possibile, racconta più aggravanti che attenuanti sulla posizione del figlio. Se è vero che difende chi è in difficoltà, perchè non ha difeso Willy?
Pincarelli fa un’ammissione che forse per lui voleva cercare quasi un alibi a quello che è successo quella maledetta notte a Colleferro: “Sono ragazzi bravissimi, (anche i fratelli Bianchi, ndr) ma quando escono esagerano con l’alcol”
La madre di Mario, sì che è disperata sul serio: “Per noi è come se fosse morto nostro figlio”. Stefano Pincarelli torna indietro con le lancette dell’orologio e arriva quella notte, tra il 5 e il 6 settembre scorsi. “Quel sabato sera Mario è uscito, è tornato a casa intorno alle 4,30 di domenica. Io ero sveglio, mi ha salutato e mi ha detto che sarebbe andato a dormire da alcune amiche […] Ma un genitore come sa dove va un figlio o cosa fa? È stato un mio amico a dirmi, poco più tardi, cosa era successo”.
Omicidio Willy, il padre di un aggressore: “i fratelli Bianchi mi chiamano zio, sono bravi ragazzi”
Il padre di Mario, uno degli arrestati per l’uccisione selvaggia di Willy, conosce molto bene i temuti fratelli Bianchi di Artena, e ne delinea un quadro quasi fiabesco. “Li conosco da quando erano piccoli – dice Stefano all’Adnkronos – “Mi chiamano zio, sono bravissimi ragazzi […] Sono andato a casa loro poco prima che succedesse il fatto. Ma si sa, quando escono esagerano con l’alcol”. Pessima giustificazione davanti ad un omicidio e non ad una bravata.
Stefano Pincarelli racconta del suo passato difficile con la giustizia e dei piccoli precedenti di Mario per droga e lesioni. “Mario è stato coinvolto nella rissa con Francesco Belleggia e se ne stavano andando, era finito tutto […] Due ragazzi che erano lì hanno chiamato i Bianchi chiedendogli di intervenire. Se non avessero fatto quella telefonata tutto questo non sarebbe successo” – ammette Stefano.
Pincarelli è convinto che suo figlio non sia ancora del tutto consapevole dei guai in cui si è messo: “Mio figlio nemmeno se n’era accorto che quel ragazzo fosse morto. Stanno sempre bevuti, fumati quando rientrano. Ma stava bene, pulito, preciso quella notte. Lo ha accompagnato a casa un amico che oggi è andato a testimoniare, non è tornato coi Bianchi”.
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