Vacanze a scrocco con il nome di Belen: il finto amico truffa migliaia di euro

A quanto sembra, un trentenne croato, fingendosi amico di Belen ha truffato per migliaia di euro hotel e yacht sull’isola di Capri.

Belen Rodriguez
foto facebook

A quanto pare sull’isola di Capri, il nome di Belen Rodriguez è una garanzia per qualsiasi cosa.

Così un trentenne croato, già noto alle forze dell’ordine, ha ordito una truffa in alcuni hotel, ristoranti e yacht di lusso dell’isola fingendosi amico della showgirl.

A riportare la notizia, con grande accuratezza, oltre al Corriere della Sera e anche Il Giornale.

L’uomo, tramite un’identità non sua e bonifici falsi, è riuscito a trascorrere una vacanza da vip a Capri, alloggiando in uno dei migliori hotel dell’isola e mangiando e divertendosi nei migliori locali.

Il tutto era stato organizzato nel dettaglio, infatti il croato oltre a fingersi amico di Belen si definiva un diplomatico.

In questo modo è riuscito a passare dieci giorni sull’isola, senza mai tirare fuori una lira.

A lanciare l’allarme è stato un proprietario di uno yacht da lui affittato e l’albergo che, dopo aver incassato un bonifico di diecimila euro, si è reso conto che fosse scoperto.

Belen: si finge suo amico e ordisce una truffa per migliaia di euro

Belen Rodriguez
foto facebook

L’imbroglio è venuto a galla qualche giorno dopo, quando il proprietario dello yacht, affittato dal croato, ha incontrato la showgirl.

Così l’uomo, facendo il nome del croato, ha chiesto a Belen se lo conoscesse.

Ovviamente la risposta della soubrette è stata negativa e dopo la denuncia si è scoperto della truffa.

Il proprietario dello yacht, a causa del raggiro, ha perso 4500 euro, ma come lui tanti altri hanno denunciato il croato.

Quest’ultimo, dopo essere sparito e aver fatto perdere le sue tracce, è stato arrestato dai carabinieri. Sottoposto a processo in direttissima è stato condannato ad otto mesi di reclusione.

Il Corriere della sera ha provato a contattare Belen, ma a rispondere al suo posto è stato l’avvocato che ha detto: “La mia assistita non ha mai conosciuto il soggetto in questione e, per quanto la lusinga il fatto che il suo nome possa essere speso come “una carta di credito” ha pensato che agendo con la dovuta accuratezza sarebbe stato facile smasherare il truffatore”

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