La brutta abitudine di tuffarsi anche quando non si è pronti atleticamente per farlo. Una ragazza è grave all’ospedale di Lecce.
Continua la brutta abitudine di tuffarsi da altezze impossibili. Impossibili almeno per chi non è davvero preparato atleticamente e tecnicamente per un gesto simile. E sono in pochissimi ad esserlo, preparati.
Solo pochi giorni fa in un servizio allarme trasmesso dal Tg3 regionale, aveva parlato il primario del pronto soccorso dell’ospedale di Tricase, il dottor Angelelli, e le sue parole drammatiche evidentemente non avevano convinto i ‘temerari’ che continuano a tuffarsi per un ‘eccesso di adrenalina’ o, forse è meglio dire: un eccesso di incoscienza.
Il primario sottolineava come in troppi avessero negli ultimi tempi azzardato il tuffo, in località Ciolo a Gagliano del Capo senza avere la minima capacità e cognizione di quello che stavano facendo. E la maggioranza di loro era finita in ospedale.
“Uno scarico di adrenalina”: si tuffa dal Ciolo e ora rischia la paralisi, istanti drammatici
Si vede una donna che dopo un breve momento di concentrazione, o presunta tale, decide di tuffarsi dal costone, toccando l’acqua talmente male da rimanere immobilizzata.
Per sua fortuna, i bagnanti presenti vicino a lei che aspettavano di vedere lo ‘spettacolo, si sono subito accorti della gravità dell’incidente e hanno soccorso la giovane in attesa del 118. Ora la ragazza è grave all’ospedale Fazzi di Lecce.
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