Il premier Conte promette a Musumeci e alla Sicilia che tra giovedì e venerdì avranno due nuove navi per i migranti che riempiono l’isola.
Il premier Conte torna a parlare della situazione migranti in Italia. E lo fa con una promessa solenne alla Sicilia e al suo governatore Musumeci che negli ultimi giorni aveva protestato con forza e minacciato misure importanti per contrastare il degrado della sua isola con gli hotspot al collasso.
Conte ha incontrato anche il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello. Tra giovedì 3 e venerdì 4 settembre – ha promesso il premier – arriveranno in Sicilia due navi che trasferiranno i migranti dagli hotspot. Non si sa dove nè come saranno accolti dai nuovi destinatari, intanto sarebbe un primo passo.
Poi Conte promette che sarà rafforzata “la sorveglianza sanitaria dei migranti per garantire la massima sicurezza”.
Conte, promessa alla Sicilia, due navi per i migranti: “rafforzeremo i rimpatri”
L’incontro tra Conte e gli amministratori della Sicilia, a Palazzo Chigi, non ha accontentato il governatore Musumeci. A suo avviso la differenza di vedute tra Roma e Palermo è ancora troppa. “Restano diversità di vedute con il governo, che ha proposto alcune iniziative ma slegate da un calendario, al di fuori di scadenze precise” – ha detto Musumeci.
Conte ha fatto altre due promesse: aiuti economici a Lampedusa e rimpatri più veloci per gli immigrati. “Lampedusa – ha detto il premier – merita misure economiche di favore, con specifico riguardo a sospensione di adempimenti e versamenti, anche arretrati […] La sofferenza economica, e non solo, merita una risposta forte dello Stato”.
Il Presidente del Consiglio ‘perdona’ la Tunisia per i mancati controlli sulle coste che dovrebbero scongiurare le partenze sui barconi. “Si è appena formato il governo tunisino e ora ci sono le premesse per intensificare i rimpatri – ha confermato Conte – Confidiamo di rafforzare il programma dei rimpatri utilizzando anche sistemi più flessibili, inclusi trasporti marittimi […]
Rafforziamo il pattugliamento delle acque internazionali – prosegue – intensificando le unità navali dell’operazione Pelage per il contrasto dei traffici illeciti […] In accordo con le autorità tunisine miriamo a ottenere un effetto deterrente rispetto a eventuali nuove partenze”.
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