Giada Vitale abusata dal sacerdote, il caso finisce in parlamento

L’onorevole Stefania Ascari del Movimento 5 Stelle ha presentato una memoria in Parlamento per riaprire il caso di Giada Vitale, vittima di violenza da parte di un sacerdote

Giada Vitale
Fonte Pixabay

Torna a far capolino il caso di Giada Vitale, uno degli abusi sui minori più eclatanti riguardanti il mondo ecclesiastico. La questione è stata riportata in auge dall’onorevole Stefania Ascari del Movimento 5 Stelle che ha espresso la sua volontà di dare nuovamente voce alla malcapitata ragazza riaprendo un caso archiviato troppo presto.

Ha presentato in Parlamento una memoria (scritta dalla ragazza) in cui ha allegato le dichiarazioni del Vescovo di Larino Gianfranco De Luca. Nel 2014 aveva parzialmente giustificato Don Marino Genova, sacerdote ritenuto responsabile degli abusi su Giada attraverso le seguenti affermazioni confidate proprio alla vittima: “Lui non è uno che va facendo sta roba con tutti quanti. Ha vissuto questa storia impropria con te. Non è un criminale”.

Parole che lasciano una certa perplessità, dato colui che le ha pronunciate. Ed è proprio su questo che vuole fare leva la Ascari per rendere finalmente giustizia alla Vitale, che ai tempi aveva appena 13 anni. Ripercorriamo l’incresciosa vicenda in cui si è ritrovata suo malgrado.

Giada Vitale, la sua storia: come sono iniziati gli episodi di violenza

Era il 2009 e Giada Vitale adolescente indifesa tentava di superare i suoi problemi di timidezza dovuti anche alla mancanza del padre, morto prematuramente.

Per questo entrò a far parte del gruppo della chiesa di Santi Pietro e Paolo a Portocannone (provincia di Campobasso) come organista. La famiglia pensava che attraverso le attività parrocchiali Giada potesse lasciarsi alle spalle i suoi problemi e iniziare finalmente ad avere una vita sociale.

A quanto pare però il copione è stato “rivisitato” e Don Marino Genova, colui che avrebbe dovuto darle maggiormente una mano, si è trasformato nel suo incubo peggiore. Per tre anni l’ha condotta presso la sagrestia abusando di lei. Poi finalmente Giada Vitale è riuscita a reagire portando alla luce la questione, prima confidandosi con una parrocchiana e poi denunciando il tutto alla procura e al Vescovo.

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