Il pubblico ministero della Procura di Lecce Stefania Minnini ha aperto un fascicolo a carico del padre della bambina. Sotto accusa anche la madre, rea di non aver fatto nulla per fermarlo
Le violenze domestiche sono purtroppo sempre più all’ordine del giorno. L’ultima in ordine di tempo riguarda una bambina di Lecce di appena 7 anni che sarebbe stata abusata dal padre.
Un qualcosa di macabro e contro natura. Un papà dovrebbe difendere i propri figli dalle brutture che il mondo può riservare ed invece stavolta il copione si è barbaramente invertito.
Le accuse sono pesantissime: baci e toccate. Già così è abbastanza sconvolgente. Ma ad aumentare il carico è l’utilizzo di utensili da casa con il chiaro obiettivo di farle male. Finito? Niente affatto. La madre anziché ribellarsi ha di fatto spianato il terreno alla crudeltà del marito, affermando che le “violenze” sarebbero state utili alla bimba per imparare a comportarsi correttamente.
Il 24 novembre è la data decisiva di questa brutta storia. Si saprà infatti se i coniugi saranno mandati a processo o se verrà accolta l’istanza di non luogo a procedere presentata dalla difesa.
Lecce, come è venuta alla luce la violenza sulla bambina
Il tutto è iniziato circa 3 anni fa quando una maestra si era accorta che la bambina era abbastanza agitata. Parlandole è riuscita a farsi dire cosa era successo e vista la spontaneità che caratterizza i più piccoli era decisamente difficile non credere a dei racconti così atroci.
Da lì le segnalazioni alle autorità giudiziarie e al Tribunale dei minori che ha aperto un fascicolo sulla questione. Contestualmente sono scattate le indagini penali affidate ai poliziotti della Squadra mobile.
Il giudice dunque dovrà tenere conto di diversi elementi tra cui anche la consulenza psichiatrica fatta sulla povera malcapitata e quella informatica sui cellulari e computer sequestrati dalla Polizia.
L’auspicio è che venga fatta giustizia. Se sono stati commessi degli gesti così efferati devono essere puniti, soprattutto per dare un esempio al mondo. Per vincere la guerra sull’abuso sui minori bisogna ottenere il successo anche in queste piccole battaglie.
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