Distrazione, scarsa istruzione, ognuno avrà un motivo, ma in Italia si commettono ancora tanti errori di grammatica. Ecco i più comuni
C’è chi proprio non li sopporta, eppure bisogna fare i conti con un numero molto alto di italiani che li commettono. Parliamo di errori grammaticali, sono ben 7 italiani su 10, a commetterne ancora oggi, mentre il livello d’istruzione del Paese non dovrebbe essere così basso.
Forse, per le nuove generazioni, qualche colpa è attribuibile anche all’uso di internet e dei telefoni mobili, sempre più “automatici”. Tra T9 che termina le parole per noi ed abbreviazioni da chat, ancora oggi gli italiani litigano con parole come “purtroppo”, “a volte” (spesso scritto avvolte), “proprio”, e tanti altri.
Una recente indagine, effettuata su persone che vanno dai 18 ai 65 anni, ha rivelato quindi, quali sono gli errori grammaticali, che gli italiani commettono più di frequente.
Quello con maggior frequenza, è Qual’è, con il 76%. La forma corretta è Qual è, ma a quanto pare in tanti, ancora si distraggono.
Con il 69%, ecco il congiuntivo. In tanti, lo omettono direttamente dalle frasi, usando il presente o il passato. Un esempio? “L’importante è che ci sei riuscito”, invece di “L’importante è che ci sia riuscito“.
Terzo posto per l’apostrofo, con il 68%. C’è chi dimentica di metterlo alle parole al femminile, come Un’ora, ad esempio, e chi invece, scrive Un pò, invece di Un po’.
I pronomi. Il 65% degli italiani, continua ad usare spesso il pronome Gli, dove andrebbe il Le. “Gli ho detto che la amo”. Al femminile viene usato SEMPRE il Le, come “Le ho detto che la amo“.
58% per le indecisioni tra C e Q. Degli esempi, per comprendere il modo in cui vengono commessi: evacuare e non evaquare, scuotere e non squotere, ed ancora, innocuo e non innoquo.
La differenza tra ne e né, con il 47%. Quando il Ne viene usato come negazione, ad esempio “Non era né a casa né a scuola”, viene scritto con l’accento. Mentre nel caso in cui volessimo dire “Ne sono certo”, allora l’accento non verrà posto.
Con il 41% ecco la punteggiatura. Questa, comprensiva di virgole, punti, doppio punto e tutto quanto ne concerne, ancora mette in difficoltà tanti italiani, seppur al di sotto del cinquanta %, almeno per quanto riguarda questa ricerca.
Il modo di scrivere Un po’. Non si scrive Un po e nemmeno Un pò, la forma corretta è Un po’, con l’apostrofo che “tronca”, la parola Poco. Eppure, questo è un errore presente ancora nel 39% dei casi.
E e non ed, A non ad. Il 35% degli italiani, sbaglia il modo di usarli. Molto semplice, la d, viene aggiunta soltanto nel caso in cui la parola successiva alla congiunzione, inizi per vocale, come per esempio “Ci sono Mario ed Eduardo”.
Infine, col 31% ecco ancora chi sbaglia a scrivede D’accordo. Qualcuno, scrive ancora daccordo, come una parola unica. Errore blu, si scrive d’accordo.
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