In provincia di Firenze, un ragazzo ha avuto il coraggio di guadagnare di meno, ma rendere migliore per il pubblico la sua attività
A Palazzuolo sul Senio, in provincia di Firenze, dove prima c’era un bar con delle slot machine, ora c’è una libreria aperta al pubblico. Merito del giovane Lorenzo, che dopo aver rilevato il vecchio bar dallo zio, ha affittato anche il locale affianco, per renderlo una libreria.
Se prima, nella cittadina del Mugello ci si poteva distrarre con dei giochi che possono portare alla ludopatia, oggi quindi, ecco un bel po’ di cultura, con i grandi scaffali zeppi di libri, messi a disposizione della gente, dal giovane toscano. Un caffè, accompagnato da una piacevole lettura, ai cittadini questo sembra non dispiacere.
“Guadagno meno ma ho la coscienza pulita”
Probabilmente, voleva farlo da tempo: Lorenzo Naldoni, 31 anni, piccolo imprenditore della provincia di Firenze, ha staccato la spina all’ultima slot machine, appena ha messo piede nell’ex attività di suo zio.
“Ho visto troppa gente rovinarsi. C’è chi ha perso 500 euro in poche ore o anche chi, una volta finiti i soldi, si faceva tenere il posto da un amico per non perdere il turno e nel frattempo andava a prelevare altre banconote al bancomat per continuare a giocare”, ha spiegato il giovane, che diventerà papà per la prima volta ad ottobre.
Ora, Lorenzo si dice sereno, con una coscienza pulita, e poco importa se questa è un’attività che può fruttargli meno della precedente. Vedere la serenità sui volti delle persone, e non più la disperazione di chi cadeva in rovina, evidentemente per lui non ha prezzo. Un gesto davvero significativo, che potrebbe, con un po’ di coraggio, essere seguito da molti altri.
Già prima del lockdown, per poi tornarvi negli scorsi mesi, in molti sembravano aver assolutamente apprezzato la nascita di un nuovo bar-libreria. Lorenzo, ha dovuto lavorare anche sul locale affianco, per ottenere gli spazi necessari, ed oggi, con soddisfazione, può testimoniare: “Abbiamo installato un po’ di scaffali, tavoli e sedie per poter leggere in tranquillità magari bevendo un caffè. I primi libri li ho portati da casa. Altri poi ce li hanno regalati via via persone del posto”.
LEGGI ANCHE>>> Torino, parte per le vacanze e abbandona dieci cani senza cibo e acqua
LEGGI ANCHE>>> “Il coronavirus è una bufala”, ma la coppia si contagia e lei muore