4 morti per coronavirus, 1121 per altre patologie: la vignetta scandalo di Zangrillo

Alberto Zangrillo continua a far discutere. Il primario, insieme con il genovese Bassetti, è rimasto l’unico a combattere l’allarmismo Covid.

Alberto Zangrillo, primario del San Raffaele di Milano, torna a far discutere. E’ rimasto tra i pochi a combattere l’allarmismo esagerato che si è creato intorno agli ultimi contagi da coronavirus, costantemente in aumento.

“I nuovi positivi hanno bassa carica virale e sono per lo più asintomatici. Se non aumentano i ricoveri in terapia intensiva stiamo tranquilli perché contagio non si traduce in malattia”. “Il coronavirus? E’ finito da due mesi”.

Sono solo due tra le tante affermazioni di Zangrillo riguardo all’andamento della curva epidemiologica in Italia.

Ma questa volta non sono le sue parole a scatenare le polemiche, soprattutto social, ma una vignetta che di fatto rappresenta il suo pensiero.

Questa volta non sono le parole di Zangrillo a far infuriare l’opinione pubblica, ma una vignetta che lui stesso ha pubblicato sui suoi profili social. Un’immagine che paragona le morti di Covid con le vittime di malattie cardiocircolatorie e di tumore, sminuendo le prime e ponendo l’accento sulle seconde.

«Ieri in Italia sono morte 4 persone per Covid, è terribile!», si legge nella prima didascalia. «Ieri in Italia sono morte anche 638 persone per malattie cardiocircolatorie e 483 per tumore! Questo è davvero terribile!», la risposta.

Discutibile, vero, ma non ci sono morti di serie A o di serie B. Eppure ogni giorno si parla solo delle vittime di Covid: se non è allarmismo questo.

Il popolo del web non ha apprezzato che fosse un medico della caratura del professor Zangrillo a pubblicarla. «In generale un medico che non considera prezioso salvare anche solo una vita umana consigliando semplici regole non è un esempio che seguirei – si legge in una una delle prime risposte che il primario del San Raffaele di Milano ha ricevuto su Twitter – I nostri pazienti sono persone non statistiche “dottore”. Attento che l’ego è sempre cattivo consigliere».

«Accidenti, non sapevo che tumori e infarti fossero contagiosi, e si potessero paragonare a una pandemia – scrive un altro utente – Grazie per averci illuminati: l’informazione corretta da parte di luminari come lei è importantissima. Bravo davvero».

Il commento più significativo arriva però da una persona che il dramma del Covid lo ha vissuto all’interno della sua famiglia: «Se penso a mio fratello, morto di Covid il 20 aprile, mi viene da piangere».

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