Si teme per la riapertura delle scuole a settembre. Daniela Santanchè è convinta che il premier Conte stia preparando una sorpresa.
Riusciranno le scuole a riaprire il 14 settembre? Il mistero resta. La ministra Azzolina nè è convinta, gli esperti non più di tanto. I presidi sono preoccupati perchè mancano le aule, i banchi singoli potrebbero non arrivare in tempo. In una parola: caos.
Sulla riapertura delle scuole, in un’intervista al Tempo Daniela Santanché, dice: ”Aspettiamoci la sorpresa: non riapriranno le scuole, alla maggioranza interessano solo gli sbarchi per i clandestini che poi scappano e infettano”.
Santanchè si dice scettica: “La Azzolina si è dimostrata un ministro assolutamente incapace e incompetente. Mancano ancora scuole per ben duecentomila studenti. Banchi con le rotelle serviranno solo a giocare. E temo che non saranno consegnati in tempo: chiunque fa impresa capisce che è impossibile rispettare le date pretese dal governo.
Quanto ai trasporti, sugli scuola bus puoi stare meno di 15 minuti senza rispettare il distanziamento sociale. Ma sull’alta velocità guai a stare vicini. Mentre i pendolari, i poveri cristi possono ammucchiarsi come il carro bestiame. Gli aerei viaggiano strapieni. Qualcuno ci farà capire che diamine succede?”
Giuseppe Conte – conclude Santanchè – punta al nuovo lockdown. Ne sono assolutamente certa. Conte e i suoi ministri, Speranza compreso, hanno capito che è molto più facile chiudere tutto che regolamentare la nostra vita”.
Nonostante la riunione sia fissata per oggi, 19 agosto, La Repubblica ha illustrato un’anticipazione delle “Indicazioni per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia” che integra le regole ufficiali stilate dal MIUR.
Tra le indicazioni più importanti, è prevista la quarantena per chi ha avuto contatti stretti con il caso positivo accertato nelle 48 ore precedenti ai sintomi. L’isolamento di 14 giorni riguarderà sia gli alunni che gli insegnanti.
Un’altra novità rilevante riguarda l’indicazione che ogni istituto dovrà fare di un “referente per il Covid-19”, il quale, in seguito ad una specifica formazione, sarà il responsabile delle procedure relative a eventuali contagi.
Nel caso in cui lo studente manifestasse dei sintomi durante l’orario scolastico, come ad esempio una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi, il protocollo da seguire è suddiviso nelle seguenti azioni:
Inoltre, sarà possibile procedere alla chiusura di tutto l’istituto, nei casi in cui ci siano diversi positivi e, quindi, ci si trovi davanti alla presenza di un focolaio.
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