Sull’isola di Santo Stefano sono iniziati i tamponi per i 475 turisti rimasti ‘prigionieri’ in quarantena. Dieci sui primi 150 sono positivi.
Costretti a restare in quarantena sull’isola di Santo Stefano, in Sardegna, chiusi in un lussuoso ma ora scomodo Resort. Scomodo al punto che è scoppiata una rivolta e ci sono stati anche tentativi di fuga: «Sequestro di persona», sostengono alcuni villeggianti.
Il motivo per il quale i vacanzieri sono costretti a restare confinati in una delle più belle località del Mediterraneo è di natura sanitaria, dopo che un dipendente della struttura è risultato positivo.
Dall’esito dei primi tamponi processati 150 su 475 persone, sono emersi i primi contagi. Dieci per l’esattezza. Un numero allarmante perchè è possibile che il virus sia stato trasmesso ad altri turisti.
Non tutti si lamentano, tuttavia. Anzi, sembrerebbe una minoranza. Qualche professionista – magari avvocato – in ferie tra gli ombrelloni, grida al rapimento. Due persone hanno tentato la fuga ma sono stati intercettati prima che raggiungessero l’aeroporto di Olbia.
Santo Stefano, quarantena nel lusso: tutto è iniziato domenica 16 agosto
La vicenda ha inizio domenica. Un dipendente della struttura sta male. Si tratta di un pianista romano di 60 anni. Lui stesso intuisce che forse si tratta di coronavirus. I sintomi, ci sono tutti: la febbre, i brividi, la tosse, perdita improvvisa dell’olfatto e del gusto.
Inoltre è lo stesso medico del Resort che si convince che effettivamente si può trattare di Covid-19. L’intervento sarebbe stato tempestivo. L’uomo viene subito isolato in una stanza mentre il dottore avvisa l’unità di crisi del servizio sanitario regionale del nord Sardegna.
Immediatamente viene inviata una equipe di esperti. Un team sanitario raggiunge Santo Stefano. Nel frattempo il musicista viene trasportato in sicurezza all’ospedale di Sassari. Gli vengono poste le domande fondamentali per ricostruire le persone con cui è entrato in contatto.
I turisti e i dipendenti della struttura vengono invece sottoposti ad una visita che culmina con il tampone. Poi viene imposto l’obbligo della mascherina e muoversi il meno possibile all’interno del Resort.
Infine la decisione di non fare uscire e entrare nessuno dall’isoletta fino al risultato dei tamponi che dovrebbe arrivare oggi. Ogni nuova decisione, verrà presa in funzione del risultato dei 475 test.
Sulla vicenda è intervenuto il primo cittadino di La Maddalena, Luca Carlo Montella: «Invito sia i turisti che i dipendenti a portare pazienza per un altro giorno. Ne va della sicurezza in generale e anche della tranquillità dei vacanzieri».
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