Linus e le discoteche chiuse: “aprire senza assembramenti? Imbecilli, eravate ubriachi?”

Linus ha voluto esprimere il suo pensiero dopo la decisione del Governo di chiudere nuovamente le discoteche contro il diffondersi del coronavirus.

Il direttore di RadioDeejay non le manda a dire e non usa mezze misure per gridare il suo sdegno dopo la decisione del governo di chiudere nuovamente le discoteche per arginare il contagio da Covid.

Linus è ironico e incarna un pò quello che gran parte degli italiani pensano e vorrebbero dire sulla confusione che regna nelle stanze di chi deve gestire l’emergenza coronavirus.

“Perché le avete fatte aprire, eravate ubriachi o interessati?”, scrive in un post su Instagram.

Dopo l’ufficialità della chiusura in tutta Italia, senza possibilità per le Regioni di fare scelte diverse, Linus è intervenuto sui social. “E così, da oggi, quando peraltro non conta quasi più niente, le discoteche torneranno a restare chiuse. Ho dovuto mordermi la lingua in queste settimane per evitare di infilarmi in polemiche di cui proprio faccio volentieri a meno, ma adesso che è stata presa la decisione posso chiedermi… ma quale imbecille di politico, governatore, sindaco o questore poteva pensare che si potessero aprire e non avere assembramenti?!?”, ha scritto il dj.

E ancora: “I gestori delle discoteche non sono esattamente una categoria al di sopra di ogni sospetto, ma come puoi pensare che la gente in un locale non faccia quello per cui c’è andata, cioè stare insieme? Perché le avete fatte aprire, eravate ubriachi o interessati?”.

Linus e le discoteche chiuse: “perfino Ibiza ha avuto il coraggio di chiuderle e basta”

Linus fa poi un paragone con Ibiza, dove per questa stagione estiva è stato deciso da subito di non aprire le discoteche e di vietare il ballo negli altri locali. “A Ibiza, capitale delle discoteche europee, hanno avuto il coraggio di tenerle chiuse, qui ogni zona poteva decidere in funzione dei casi della regione. Perché nei locali al mare (gli unici aperti) si sa che ci vanno solo i ragazzi del posto, non i turisti”, si legge nel messaggio.

A chi obietta che “i ragazzi hanno diritto di vivere”, Linus ribatte che “hanno migliaia di altri modi per divertirsi. Correndo qualche rischio, certo, perché è assurdo pensare di chiudersi in un bunker. Ma è stupido favorire i problemi”.

Infine, rispondendo a chi dice che “il settore è in crisi”, Linus conclude: “Certo, e ovviamente mi dispiace, ci ho passato buona parte della mia vita, ma a parte Amazon conoscete qualche attività che non abbia avuto problemi da questa situazione?”.

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