Gli sbarchi sono ripresi e purtroppo aumentano i positivi tra i migranti. Si chiudono le discoteche ma non si chiudono i porti, dice Salvini.
Chiudono le discoteche almeno fino al 7 settembre e torna l’obbligo di mascherine nei luoghi a ‘rischio assembramento’ dalle 18 alle 6. “Ma non chiudono i porti, anzi li spalancano, è una vergogna” dice Matteo Salvini.
Solo il forte vento e il mare agitato avevano rallentato le partenze da Libia e Tunisia, ma nelle ultime 48 ore sono oltre 200 i migranti che hanno raggiunto l’isola di Lampedusa in modo autonomo, a bordo di oltre 10 tra gommoni e barchini.
Sono stati tutti trasferiti all’interno dell’hotspost di Contrada Imbriacola dove i numeri tornano quindi a salire. Una settimana fa era stato quasi svuotato soprattutto grazie alla nave-quarantena Azzurra. Ora, fa sapere il sindaco Totò Martello, ospita di nuovo quasi 500 persone.
Intanto Alarm Phone – che gestisce un numero d’emergenza per migranti in difficoltà nel Mediterraneo – segnala altre due imbarcazioni in viaggio verso Italia e Malta.
L’altro giorno, il ministero dell’Interno ha divulgato i numeri complessivi degli arrivi in Italia nell’ultimo anno. Dal primo agosto del 2019 al 30 luglio scorso parliamo di oltre 21mila migranti, il 148% in più rispetto ai 12 mesi precedenti.
Dati che confermano sia il grande aumento degli stranieri che provengono dalla Tunisia sia la prevalenza, negli ultimi mesi, degli sbarchi autonomi. Sono il 75% del totale. Gli effetti della crisi politica e sociale del paese del Nord Africa hanno spinto il ministro Lamorgese a fissare per oggi, lunedì 17 agosto, una nuova visita a Tunisi.
“Anche i gatti sanno che io non vado in discoteca, però un giovane che è in vacanza ha il diritto di andarci e ci sono molte ragioni per pensare che è una pura invenzione che lì possa passare il contagio”.
Così Vittorio Sgarbi commenta la decisione del governo Conte, che ha deciso la chiusura di tutte le discoteche d’Italia, sia all’aperto che al chiuso. Un provvedimento che arriva dopo Ferragosto insieme ad una nuova stretta sulle mascherine, che andranno indossate anche all’aperto in una fascia oraria ben precisa: dalle 18 alle 6.
“Il contagiato non è un malato – aggiunge Sgarbi – per cui raccontano balle tutto il giorno. Impedire ai giovani di andare in discoteca è un atteggiamento da dittatura. Dal virus non si esce morti ma vivi, soltanto se si è già malati o particolarmente debilitati il virus può pesare su altre patologie, ma non è la causa essenziale o fondamentale.
Altrimenti dovremmo anche dire di non sco***e e non mangiare più. Tutte le cose che si fanno normalmente possiamo farle anche con il Covid che non va fatto passare per la peste. Chi prova a far credere questo – è la chiosa di Sgarbi – ha in mente qualcos’altro”.
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