La Procura di Patti ha aperto un’inchiesta per omicidio volontario e sequestro di persona, un atto che non può essere casuale. Nulla di nuovo dopo l’autopsia.
Un atto che alla luce delle ricerche a 360 gradi sul perchè è morta Viviana Parisi, non può certo essere casuale. Qualcosa si muove nel caso della mamma dj trovata morta venerdì nella boscaglia nei pressi di Caronia dopo essersi dileguata in seguito a un incidente in autostrada.
Del figlio Gioele Mondello, 4 anni, ancora non si hanno tracce ma le ricerche non cessano mai. Ora si apprende che la procura di Patti ha aperto un’inchiesta per omicidio volontario e sequestro di persona.
Il procuratore Angelo Cavallo, ha lanciato un appello: “Chiunque abbia visto qualcosa, parli”. Chiaro il riferimento ai due testimoni che avevano detto di aver visto Viviana scavalcare il guard rail con un bimbo, i due che però non si sono più fatti trovare.
Al momento, l’indagine è contro ignoti. La procura di Patti, comunque, ha fatto sapere che “ogni pista resta aperta”. L’impressione è che gli inquirenti siano abbastanza vicini alla soluzione del drammatico mistero.
Non è stata risolutiva, invece, l’autopsia su Viviana Parisi, Lo ha detto l’avvocato Pietro Venuti, legale del marito della vittima dopo avere parlato con i periti e la consulente di parte. Ora, ha spiegato, “serviranno altri esami”.
“Sono emerse delle fratture su più parti del corpo – ha evidenziato Venuti – e che il corpo era in avanzato stato di decomposizione, ma serviranno altri esami per capire cosa sia successo”.
Anche il perito della Procura di Patti che ha eseguito l’autopsia, la professoressa Elena Ventura Spagnolo, ha confermato che per ora non è possibile rilevare le cause effettive del decesso.
“Al momento non possiamo escludere nulla, perché le lesività sul corpo che abbiamo rilevato possono essere compatibili con tutte le ipotesi possibili. Abbiamo dei dati che vanno studiati e attenzionati. Lavoreremo ad esclusione fino ad accertare con certezza la causa e l’epoca della morte”, ha affermato.
Viviana Parisi, vicini alla verità, il padre: “spero trovino Gioele”
“Spero che trovino presto mio nipote Gioele”. A dirlo Luigino Parisi, padre di Viviana, che si trovava all’ospedale Papardo di Messina dove è stato eseguito l’esame autoptico sul corpo della figlia.
“Lei era una ragazza d’oro – ha proseguito – e avevamo un rapporto bellissimo, come con gli altri figli. Il coronavirus l’ha turbata ci sentivamo tutti i giorni con la videochiamata voleva venire a Torino, ma le ho detto vengo a settembre io in Sicilia, prima no perche’ soffro il caldo”.
“Lei l’ho sentita il giorno prima che scomparisse – ha ricordato l’uomo – aveva acquistato un materassino per il bambino ed era andata al distributore per farlo gonfiare. Non so cosa possa essere successo, ognuno di noi reagisce diversamente”.
Sull’attività degli investigatori ha aggiunto: “Non giudico il lavoro dei altri sono loro stessi che devono giudicarsi”. “Ormai – ha aggiunto – purtroppo Viviana è lì morta spero che Gioele venga ritrovato.
Lei voleva troppo bene al suo bambino non se ne separava mai, era gelosa. Una volta è andata in Sardegna e l’ha lasciato a me: mi chiamava continuamente per sapere come stava. Daniele – ha concluso parlando del genero – è anche una persona speciale e so che erano molto uniti”.
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