Bonus da 600 euro chiesto e ottenuto da cinque deputati: interviene anche Luigi Paragone. Il suo video è pieno di rabbia: “fuori i nomi!”.
Evidentemente ad alcuni parlamentari non bastava uno stipendio netto da 12.439 euro. Senza parlare degli indennizzi e tutte le agevolazioni riservate ai deputati. E allora cinque di loro hanno pensato bene di ‘arrotondare’ il fisso mensile chiedendo il bonus da 600 euro riservato alle partite iva che sul serio erano state messe in ginocchio dal lockdown post pandemia coronavirus.
Bonus chiesto e regolarmente ottenuto. Anche questa è un’anomalia, sebbene i richiedenti fossero in regola con i requisiti richiesti. Uno schiaffo alle difficoltà degli italiani. Loro che lo stipendio non lo hanno mai perso pur non lavorando (ha fatto tutto il governo) si sono permessi di chiedere un aiuto che spettava a chi invece ha perso tutto.
I furbetti del bonus sono tre deputati appartenenti alla Lega, uno al Movimento 5 stelle e uno a Italia viva. E lo scandalo potrebbe addirittura allargarsi perché come riferito da alcune fonti, da alcune fonti, pare ci sarebbero coinvolti anche 2mila amministratori locali e tra loro governatori di Regione e sindaci.
Lo sdegno delle forze politiche, da destra a sinistra, è unanime. Il commento più utilizzato è “vergogna“. E, mentre su twitter diventa trend l’hashtag #FuoriINomi, da più parti arriva la richiesta che sia il presidente della Camera Roberto Fico a rendere noto chi siano i parlamentari coinvolti.
Luigi Di Maio annuncia: “Se serve assumiamo ogni tipo di iniziativa parlamentare” perché i nomi vengano fuori, è una vergogna, devono dimettersi”.
Il presidente della Camera Fico dopo la notizia ha auspicato che “questi deputati chiedano scusa e restituiscano quanto percepito. È una questione di dignità e di opportunità. Perché, in quanto rappresentanti del popolo, abbiamo degli obblighi morali, al di là di quelli giuridici. È necessario ricordarlo sempre”.
“Mi auguro non sia vero che tra i 5 parlamentari che hanno richiesto il bonus Inps possa esserci qualcuno del Movimento 5 Stelle. Se così fosse, chiunque sia, sappia che oltre alla ‘confessione’ è meglio che presenti anche le dimissioni da parlamentare. Per me è già fuori dal Movimento” – ha dichiarato Vito Crimi.
Gianluigi Paragone sembra quello più arrabbiato. In un video postato su Facebook ha urlato tutto il suo sdegno, cercando con fatica di misurare le parole.“Vergogna! Cinque deputati hanno ottenuto il bonus Covid riservato alle partite Iva! Vogliamo i nomi, altro che privacy! Devono essere sputtanati! Si devono vergognare!”.
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