Starebbe per tramontare, l’ipotesi di potersi concedere un 20% di sconto ai ristoranti, con le altre idee del Decreto, mentre avanza quella per il Sud
Oltre che di un clamoroso dietrofront, si tratterebbe anche di un bel colpo di scena. Al quanto inaspettato, infatti, il probabile ripensamento del Governo, sull’inserimento all’interno del Decreto Agosto, del mondo della ristorazione.
Se dapprima erano state formulate diverse idee, forse più di tutte rispetto agli altri settori, adesso sembra che il Bonus ristoranti, stia andando verso il tramonto ed insieme ad altri sostegni, non abbia più ragione di esistere.
Entra in gioco lo “Sconto Sud”
Come sottolineato, le possibilità di far stanziare fondi per la rinascita post lockdown, delle ristorazioni, erano molte. Dal 20% di sconto sul conto per i clienti, ai 5000 euro da stanziare per il crollo coperti, ma a quanto pare, nessuno convince.
Ad uscirne scontenta, sarà probabilmente, anche la sottosegretaria dello Sviluppo economico, Alessia Morani, che dal canto suo aveva pensato agli altri settori in crisi, provando ad aggiungere un Bonus arredi e calzature. Il bonus per beni per abbellimento della casa, calzature, arredi, mobili, elettrodomestici ed abbigliamento, sembra esser stato cassato quasi subito.
Insomma, al Governo mancherebbero il come ed il dove, dover posizionare quei 2 miliardi di euro che si ha intenzione di investire per far ripartire l’Italia. Ecco intanto, l’ipotesi Sconto Sud. 25 miliardi, costerà l’intera manovra ed uno, potrebbe essere destinato a questa nuova soluzione, sempre che vada in porto.
Lo sconto in favore del Sud, dovrebbe prevedere sgravi fiscali per tutte le aziende, del Sud appunto, che a partire dal 1 ottobre 2020, assumeranno con un contratto stabile o stabilizzeranno un precario. Il taglio dei contributi pensato per queste aziende, sarebbe del 30%, di cui si occuperà lo Stato. Otto, le Regioni che sperano in questo provvedimento, che possa davvero aiutare i cittadini per quanto riguarda l’ingresso nel mondo lavorativo: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria, Sardegna.
Sembrerebbe però, che a questa manovra siano proprio correlati i tagli alla ristorazione. Inoltre, è trasparente la linea del Governo sulle assunzioni. Al di là di questo passo verso il Sud, si era già capito con la proroga del no ai licenziamenti.
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