«Sono sempre stato rigoroso, ma non mi pento di nulla – spiega Conte -. Quando abbiamo deciso di chiudere dicevano che dovevamo tenere aperto […] Quando volevamo cominciare ad aprire, ci chiedevano di essere rigidi. Mi sono sempre confrontato con ministri e scienziati e ora ho la percezione che se concederemo qualche apertura faremo bene».
Il presidente del Consiglio parla delle «navi da crociera che devono ricominciare a viaggiare perché il turismo è un pezzo fondamentale della nostra economia […] soltanto in questo modo tutte le attività possono riprendere».
Eppure Conte rimane contrario alla riaperture delle discoteche. «Sono molto prudente, sinceramente non mi sembra ancora opportuno concedere il permesso, troppo pericoloso […] Si suda, si beve insieme, si sta vicini… Io l’impazienza dei gestori la comprendo, tutto quello che si ferma rischia di essere perduto».
«So che ci sono famiglie – afferma – che hanno problemi ad arrivare a fine mese e di questo ci siamo fatti carico, so che la crisi di bar, ristoranti, locali pubblici può influire in maniera pesante […] Ma ballare tutti appiccicati come si fa? Questo non è tornare a vivere, è rischiare troppo».
Eppure qualche regione ha deciso autonomamente di farlo: «E una scelta dei presidenti, non potevamo continuare a fare il cane da guardia e abbiamo ritenuto giusto restituire l’autonomia delle decisioni, ma anche la responsabilità delle conseguenze […] Non credo comunque che ci siano governatori tanto irresponsabili da mettere in pericolo le persone, voglio poter credere che nessuno stia rischiando».
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