Esplosione a Beirut, morti e feriti: «Come a Hiroshima e Nagasaki»

Le cause dell’esplosione, che ha distrutto il porto della capitale del Libano, sono ancora poco chiare. I feriti sono centinaia, i morti almeno 15.

Un boato e un’esplosione mai sentite prima. Immagini da apocalisse quelle che stanno arrivando dalla capitale del Libano. Beirut è devastata: due enormi esplosioni vicine al porto, hanno distrutto le zone adiacenti ma l’intera capitale è stata investita dal flagore.

Ci sono almeno 500 feriti, decine dei quali gravissimi. Ferito anche un militare italiano ma in modo lieve.

I morti, secondo fonti mediche citate dalle agenzie Reuters e Ap, sono almeno 15: bilancio provvisorio, destinato purtroppo ad aggravarsi.

Il ministro della Salute ha chiesto a tutti i medici e il personale sanitario di raggiungere gli ospedali della capitale per soccorrere i feriti. La Croce Rossa libanese ha riferito di un gran numero di persone sepolte sotto le macerie delle loro case.

«Ciò che è successo a Beirut ricorda Hiroshima e Nagasaki, nulla di simile era mai accaduto in passato in Libano», ha detto in lacrime il governatore della capitale libanese, Marwan Abboud.

Balconi e finestre sono rimasti distrutti anche a chilometri dall’esplosione. Danneggiati centinaia di edifici, tra i quali anche il Palazzo Baabda, residenza del presidente.

Il fragore dell’esplosione, secondo quanto riferito dall’agenzia Reuters, è stato sentito anche a Nicosia, Cipro, quasi 200 chilometri a nord-ovest della capitale libanese.

Non ci sono ancora informazioni sulle cause dell’esplosione. Lo scoppio sarebbe avvenuto in un deposito di fuochi d’artificio. «Tonnellate di nitrato di sodio».

Il VIDEO DELLE TREMENDE ESPLOSIONI

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