Emerge un’altra inquietante verità dietro l’omicidio dei due gemelli di Margno ad opera del padre che poi si è suicidato.
I gemelli uccisi dal padre a Margno, non erano stati sedati prima di essere strangolati e uccisi. E dal momento che è molto improbabile che i due ragazzini di 12 anni siano morti nel sonno, questo vuol dire che il gesto di Mario Bressi, è stato di una crudeltà inaudita: i gemelli hanno guardato negli occhi il loro assassino. Forse hanno implorato pietà, con lo sguardo.
Mario Bressi si è poi ucciso gettandosi da un cavalcavia. In un primo momento sembrava che avesse sedato i suoi figli prima di ucciderli, ma non è stato così, non aveva addormentato i suoi due bambini D. ed E. prima di strangolarli lo scorso 27 giugno.
Una verità emersa dal primo responso dell’autopsia. Gli agghiaccianti dettagli dell’orrore che si è consumato a Margno risultano dai primi riscontri delle analisi eseguite dall’anatomopatologo Paolo Tricomi, su incarico dalla Procura di Lecco.
Il primo a essere ucciso, attorno alle 22.30 di venerdì 26 giugno, è stato Diego che – in base agli accertamenti effettuati dall’anatomopatologo – non si sarebbe accorto di nulla; un paio di minuti dopo Mario Bressi ha ucciso la sorella, E.
Quest’ultima risulta aver riportato alcune ecchimosi sulla gola e questo, per gli inquirenti, significa che potrebbe essersi resa conto di quanto stava accadendo. Secondo l’autopsia Mario Bressi ha stretto le mani intorno al collo di entrambi fino a togliere l’ultimo respiro, provocando la frattura dell’osso ioide.
Dopo aver ucciso i figli, il padre ha vagato nella notte tra la casa di villeggiatura di Margno, dove stava trascorrendo un periodo di vacanza, quindi ha buttato i cellulari dei due figli nella campana di vetro della raccolta dei rifiuti nella piazza vicina all’abitazione e ha inviato messaggi alla moglie Daniela Fumagalli, che era rimasta nella casa di famiglia a Gorgonzola.
Mario Bressi, nei messaggi via Whatsapp e nella lunga email alla donna, l’accusava di “aver rovinato la famiglia” e concludeva dicendo: “Ora non li rivedrai mai più”. Poco dopo le 5 del 27 giugno il padre assassino si è buttato dal ponte della Vittoria a Cremeno ed è morto sul colpo.
La moglie – appena letti i messaggi – si è precipitata a Margno ed ha scoperto l’orrore che era accaduto qualche ora prima. Il duplice omicidio seguito dal suicidio del padre è stato ricostruito dai carabinieri, che hanno ritrovato nella campana di vetro i cellulari di D. ed E., mentre non è ancora stato ritrovato quello del padre.
Ora la Procura di Lecco attende gli ultimi esiti dell’autopsia che saranno consegnati a fine agosto dall’istituto di medicina legale di Milano, per chiudere l’indagine.
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