Sesso con alunna 16enne: messaggi e relazioni proibite, professoressa arrestata

Avrebbe avuto ripetuti rapporti sessuali con una sua allieva sedicenne, convincendola anche a trascorrere una vacanza con lei: Arrestata professoressa di 63 anni.

Aveva una tale capacità di plagio e di seduzione, da riuscire a convincere la sua alunna che quello che stavano facendo era bellissimo e ‘naturale’. Le aveva addirittura scritto di lasciare la famiglia per andare a vivere con lei.

Lei è una professoressa di 63 anni, l’allieva di anni ne aveva 16. Oggi la ragazza ne ha 17: la sua professoressa di italiano, l’anno scorso, le ha messo gli occhi addosso. L’ha avvicinata lentamente, con complimenti e messaggi più o meno espliciti.

E la minorenne si è lasciata lusingare con l’ingenuità ma anche l’orgoglio della sua età, senza capire che stava entrando in una storia pericolosa. Si è affezionata a quella donna ‘grande’, si è fidata di lei.

Lo stesso hanno fatto per mesi i suoi genitori, prima di rendersi conto che qualcosa non andava. Ieri la professoressa è stata arrestata dai carabinieri: è ai domiciliari con l’accusa di atti sessuali con minore.

Professoressa 63enne arrestata: una storia nata a scuola

Una storia dolorosa e di solitudine nata tra i banchi di un istituto tecnico alle porte di Roma. La 16enne è una figlia affettuosa e una studentessa brillante. Nessuno si stupisce delle attenzioni della sua insegnante.

La prof spesso le fa complimenti in classe, durante la ricreazione la intrattiene parlando di arte, passione che le due condividono. Con il passare del tempo, i rapporti si fanno più stretti.

Le due si vedono anche al di fuori dell’orario scolastico. La ragazza, a un certo punto, capisce che la sua insegnante vuole qualcosa di più, cerca di resistere, è perplessa. Ma la docente insiste e la ragazzina cede alle lusinghe.

Inizia la relazione – saranno i giudici a decidere se e quanto consenziente – poi la scorsa estate, l’adolescente parte per trascorrere qualche giorno nella casa di villeggiatura della professoressa nelle Marche. I genitori sono dubbiosi, ma la figlia spiega che faranno i compiti, che possono fidarsi e non c’è nulla di cui preoccuparsi.

Ma quando torna a casa, la giovane non è più la stessa. Non è più solare come prima. È sfuggente, risponde male. I genitori sono preoccupati, fanno domande. E lei, in lacrime, racconta tutto.

Il corteggiamento, le lusinghe, le attenzioni. Descrive la trappola in cui è caduta e la relazione durata circa quattro mesi. Piange, chiede scusa, dice di sapere di aver sbagliato.

Mostra a mamma e papà i messaggi, allusivi ma mai espliciti, dell’insegnante. Nelle conversazioni spesso l’adulta la invita ad allontanarsi dalla famiglia, a staccarsi da loro. Le dice di non dire a nessuno quello che succede tra loro. In casa subentra la disperazione ma alla fine i genitori si convincono: vanno dai carabinieri e denunciano.

La scuola ricomincia. la 16enne cambia scuola e i carabinieri iniziano le indagini. Dopo qualche mese e dopo un’audizione protetta della minorenne, depositano un’informativa che convince il pm di Roma Stefano Pizza a chiedere i domiciliari per la professoressa.

Ieri l’insegnante è stata rintracciata nelle Marche. I militari hanno sequestrato il suo cellulare: il sospetto è che ci siano altre studentesse che sono cadute in quella stessa trappola.

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