Si erano lasciati da poco: lui la uccide e poi si spara al petto

Emanuela Urso e Gianfranco Trafficante si erano lasciati da meno di un mese. Tragedia nel torinese, a Vinovo. Due giovani vite spezzate dalla follia.

A sentire gli esperti – psicologi, psichiatri, sociologi – oggi l’uomo non accetta più di essere lasciato. E’ talmente debole che non è capace di superare la fine di una storia e il rifiuto.

Un problema oggettivamente drammatico che in parte spiega una lunga scia di sangue lasciata da uomini che hanno scelto la morte alla separazione. E nella maggior parte dei casi, coinvolgendo chi non c’entrava nulla: i figli per esempio.

Come può non tornare in mente, per esempio, la tragedia dei gemellini uccisi dal padre prima che si suicidasse? Anche in quel caso c’era la mancata accettazione di una separazione.

L’ultima tragedia, nel torinese. Quando i carabinieri di Vinovo e di Moncalieri, insieme al personale del 118, hanno raggiunto la palazzina, si sono trovati di fronte una scena agghiacciante. Emanuela Urso e Gianfranco Trafficante erano già morti.

Si erano separati da una ventina di giorni dopo un lungo periodo di convivenza. Lui non aveva accettato la separazione. Così ieri l’ha attesa sul pianerottolo di casa e quando è rientrata dal turno di lavoro dal Mercatò di La Loggia ha premuto il grilletto della sua pistola semiautomatica.

L’ha uccisa con diversi colpi prima di spararsi al petto. E’ accaduto a Vinovo in un complesso residenziale a Tetti Rosa. A dare l’allarme sono stati i vicini di casa delle vittime che hanno sentito prima delle urla e poi, subito dopo, i colpi di pistola.

Trafficante lavorava come guardia giurata a Orbassano. La pistola utilizzata per l’omicidio-suicidio era quella d’ordinanza.

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