Il ministro Lamorgese annuncia la linea dura sugli sbarchi: “Più rimpatri, nessuno sarà regolarizzato se entrato in Italia dopo l’8 marzo”.
Il ministro Lamorgese fa un pò la Salvini e sceglie la linea dura per affrontare l’emergenza sbarchi selvaggi e immigrazione. La sua ricetta è semplice solo a parole: “Più rimpatri, nessuno sarà regolarizzato”.
E aggiunge: “passi obbligati per gestire l’impatto di un flusso straordinario di sbarchi autonomi di migranti economici reso ancora più complesso dall’emergenza Covid-19”. La titolare del Viminale ha spiegato al Corriere la sua intenzione di intensificare i rimpatri, soprattutto verso la Tunisia. E avverte: “I migranti economici sappiano che non c’è alcuna possibilità di regolarizzazione per chi è giunto in Italia dopo l’8 marzo”.
Il governo dunque organizzerà più rimpatri e intensificherà i controlli. “Il governo non può permettersi di abbassare la guardia perché i dati epidemiologici, non solo quelli relativi agli stranieri, ci dicono che dovremo usare molta cautela nei prossimi mesi”, ha aggiunto Lamorgese.
Lamorgese e la stretta sui migranti: test e tamponi a tutti gli sbarcati
Rispondendo alle paure sul possibile sbarco di persone positive al coronavirus, l’ex prefetto di Milano ha sottolineato che tutti i migranti che arrivano sulle nostre coste “sono sottoposti al test sierologico e poi al tampone. La quarantena è obbligatoria per tutti, ma prima di trovare posti dedicati il Viminale deve affrontare mille ‘no’ che arrivano da comuni e Regioni”.
Ed è quasi pronta la nave da mille posti destinata all’isolamento “la procedura di noleggio si è finalmente conclusa e dovrebbe essere operativa già domenica notte”. Ora, con una nuova gara, “stiamo lavorando per una seconda nave da posizionare davanti alle coste calabresi”.
“Con Tunisi, ha aggiunto Lamorgese, “abbiamo concordato per agosto un incremento di rimpatri sui voli bisettimanali già riattivati lo scorso 16 luglio dopo lo stop imposto dal lockdown”. Sui decreti sicurezza, “l’intesa è stata raggiunta. Ora inizia la fase del confronto con gli enti territoriali per valutare insieme i profili del nuovo sistema di accoglienza”.
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