La famiglia del bimbo rom ‘venduto’ a Ostia: “tutto falso, chiedeteci scusa”

Samanta, la mamma del bimbo ‘venduto’ in spiaggia a Ostia, ha fatto visita in ospedale al figlio: “L’ho visto sta bene, non è vero niente”.

Forse ci toccherà chiedere scusa alla famiglia del 26enne rom che ha cercato di vendere le prestazioni sessuali del figlio di due anni ai bagnanti di Ostia. Perchè la mamma e la nonna – madre del presunto orco – sono certi che è stato tutto “inventato” e che il bambino sta bene.

Peccato che il piccolo sia in ospedale, aiutato a nutrirsi e soprattutto a riprendere fiducia negli altri e nella vita, dopo lo choc dell’arresto del padre e di tutti i traumi che avrà vissuto nella sua seppur breve vita.

Samanta ha 18 anni ed è la mamma del bambino che il padre avrebbe tentato di ‘vendere’ per prestazioni sessuali sulla spiaggia di Ostia. Ieri ha incontrato il figlio che sarebbe in buone condizioni, ricoverato all’ospedale Grassi di Ostia. Secondo la famiglia del 23enne le accuse nei suoi confronti sarebbero frutto di un drammatico malinteso.

In stato di profondo choc, il piccolo ha potuto incontrare la madre solo ieri mentre i servizi sociali che seguono il caso, stabiliranno se allontanarlo o no dal contesto familiare. Il bambino vive ad Ardea, in una zona popolare, assieme ai genitori e alla famiglia paterna.

Una famiglia rom allargata, dove ci sono molti minori. La giovane mamma si è recata all’ospedale G. B. Grassi di Ostia, ha dovuto sottoporsi al tampone prima di poter vedere il piccolo. Ad accompagnarla Patrizia, la nonna paterna del bambino.

Le due donne hanno portato al piccolo oggetti a lui familiari e qualche regalo per rassicurarlo, anche se ancora è difficile spiegargli cosa sia accaduto. Dopo l’incontro è stata  la famiglia a riferire a Fanpage.it che il bambino si trova in buone condizioni, che sembra aver superato lo choc e che vorrebbero portarlo a casa con loro il prima possibile.

Bambino in vendita a Ostia, i familiari: “tutto falso”

Prima che il bambino possa tornare dalla sua famiglia, sarà necessario chiarire cosa è accaduto. Arrestato con l’accusa di aver tentato di ‘vendere’ il figlio per prestazioni sessuali nei pressi di una spiaggia di Ostia in cambio di poche centinaia di euro, Amedeo (questo il nome del padre) si trova ora in carcere con un’accusa infamante che la famiglia respinge al mittente.

“Non ha fatto nulla, non è vero quello che dicono e quando sarà tutto chiarito ci dovranno chiedere scusa. Amedeo vuole bene al bambino, tutti noi gliene vogliamo”.

La dinamica di quanto accaduto anche dalle parole dei familiari del 23enne rimane però ancora molto confusa: il giovane si sarebbe trovato in auto con il figlio quando avrebbe fatto un incidente, da cui si sarebbe allontanato prima dell’arrivo delle forze dell’ordine essendo sprovvisto di assicurazione e documenti del veicolo.

Cosa sia successo dopo però rimane tutto da chiarire: si sarà inventato tutto il bagnante a cui Amedeo avrebbe ‘offerto’ il figlio?

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