L’emergenza immigrazione ha un costo sempre più alto per l’economia italiana. Forze dell’ordine, personale per i centri accoglienza e, ora, il coronavirus.
Molti italiani distrutti economicamente dall’emergenza coronavirus, sognerebbero di vivere con 35 euro al giorno più vitto e alloggio, che sarebbe quello che spetta agli immigrati ospiti dei centri di accoglienza.
Ma l’italiano aspetta il suo turno, se mai arriverà. Ed è costretto a leggere numeri impietosi. L’emergenza immigrazione che in questi giorni sta subendo il nostro Paese, ha infatti un costo sempre più esorbitante.
Non solo perchè servono sempre più forze dell’ordine che a fatica, come visto nei recenti episodi di fuga dai centri di accoglienza, riescono a controllare una situazione esplosiva sul fronte dell’ordine pubblico.
Quello che alza notevolmente i costi è la spesa prevista per ospitare chi arriva nel nostro Paese. E per farlo, scrive Il Giornale, quest’anno le condizioni appaiono di gran lunga più difficili rispetto al passato.
L’emergenza coronavirus sta costringendo le autorità ad autentici salti mortali per coniugare l’accoglienza con l’esigenza.
Ad aprile era partito in Sicilia l’esperimento delle navi quarantena. Mezzi messi a disposizione da alcuni armatori, a bordo dei quali poter ospitare i migranti provenienti sia dalle navi Ong che dagli sbarchi autonomi.
Si è iniziato con la Raffaele Rubattino, che ad aprile ha accolto i migranti scesi dalle navi Alan Kurdi ed Aita Mari, poi a maggio è stata la volta della Moby Zazà.