Il piccolo di tre anni è ancora sotto choc e non parla con nessuno. Il padre 23enne lo ha portato in spiaggia mezzo nudo per avere in cambio soldi.
Il bambino ‘offerto’ ai bagnanti dal padre rom di 23 anni, è terrorizzato: non parla con nessuno, era denutrito e sporco, piangeva in modo disperato. Il mostro ha portato in spiaggia il piccolo che indossava solo delle mutandine.
Il bambino, scrivono Moira Di Mario e Raffaella Troili sul Messaggero, non parla e ora gli psicologi e i medici che lo hanno in cura stanno cercando di capire se il mutismo sia legato allo choc o a una patologia.
Presumibilmente deve aver subito altri traumi, vista la natura del padre: ora tutte le analisi del caso per capire se è stato vittima di abusi, vengono condotte con grande delicatezza per evitare di turbare ulteriormente il bimbo. Il minore è affidato ai servizi sociali e probabilmente non rientrerà in famiglia a breve.
Il padre, un rom di 23 anni, risiedeva nel complesso Le Salzare, degrado e cemento armato sul lungomare degli Ardeatini finito spesso sotto i riflettori per smaltimento illegale di rifiuti, spaccio di stupefacenti e roghi tossici sotto le finestre degli appartamenti.
Una zona lasciata a sè stessa abitata principalmente da rom e bosniaci in cui si vive in condizioni di estremo disagio, con case e condizioni igienico-sanitarie disastrose. Da lì l’uomo è partito con suo figlio mezzo nudo e lo ha portato in spiaggia provando a venderlo ai bagnanti: chiedeva soldi in cambio di abusi sul piccolo.
A un uomo ha chiesto esplicitamente: «Vuoi fare sesso con lui» e il passante sconvolto ha avvertito le autorità che hanno subito provato a fermare il padre.
Il 23enne ha abbandonato il piccolo e si è dato alla fuga ma è stato raggiunto e arrestato poco dopo con l’accusa di sfruttamento della prostituzione minorile e resistenza a pubblico ufficiale.
Da ieri in carcere non parla, si è limitato solo a dire la sua età e l’etnia. Il bimbo è in ospedale, la mamma, la nonna e una zia hanno provato a vederlo andando nel nosocomio, ma per ora resterà in cura ai servizi sociali.
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