Nuovi sbarchi nella notte a Lampedusa e il ministro dell’Interno Lamorgese decide di mandare l’esercito per scongiurare le fughe.
Un’emergenza che non accenna a diminuire e il governo ora prova a mandare l’esercito, se non altro per scongiurare le fughe dai centri di accoglienza dopo il marasma e gli inseguimenti di questi giorni.
Nel frattempo, tre barche, rispettivamente con 106, 13 e 9 migranti a bordo, sono state rintracciate durante la notte, a largo di Lampedusa (Ag), dalle motovedette della Guardia costiera. I migranti sono stati sbarcati al molo commerciale e poi portati all’hotspot dove gli ospiti presenti sono arrivati a 872 a fronte di una capienza massima prevista per 95.
Lamorgese: “Quasi tutti rintracciati i migranti fuggiti dai centri di accoglienza”, pressioni su Tunisi per fermare le partenze. Per rafforzare i controlli il governo manda i militari di ‘strade sicure’.
Le coste e i centri di accoglienza siciliani sono ormai un problema di difficile soluzione. Per questo motivo in serata il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, assicura che sarà rafforzata l’attività di controllo delle strutture di accoglienza: “A breve – annuncia la titolare del Viminale – verrà inviato personale militare dell’operazione ‘Strade sicure’.
In 48 ore sono fuggite 184 persone dal Cara di Pian del lago, a Caltanissetta, e un centinaio dalla struttura di Porto Empedocle. Anche in questo caso Lamorgese getta acqua sul fuoco: “Sono stati quasi tutti rintracciati”. Soprattutto, “dal punto di vista sanitario, la situazione è sotto controllo”, ribadisce il ministro Lamorgese: “Tutti i test sierologici sono risultati negativi e così i tamponi fin qui eseguiti sui migranti, sia a Porto Empedocle sia a Lampedusa”.
Il cuore del problema in Nord Africa, porto di partenza verso le coste italiane. La ministra è volata a Tunisi dove ha fatto presente al presidente della Repubblica, Kais Said, i “seri problemi” causati all’Italia dai “flussi incontrollati”, invitandolo ad agire per rafforzare la vigilanza ed impedire le partenze.
Roma, da parte sua, è pronta a sostenere gli sforzi del Paese che versa in una grave crisi economica e politica. I tunisini chiedono all’Italia radar, manutenzione delle motovedette donate, addestramento delle forze di sicurezza.
Roma anche in questo caso è pronta a sostenere il Paese e vorrebbe un aumento della quota settimanale di rimpatri, ma prima servirà un Governo regolarmente in carica. Proprio dalla Tunisia proviene oltre un terzo dei 12mila migranti giunti in Italia quest’anno.
Nuovi sbarchi a Lampedusa, esercito in arrivo: le reazioni politiche
In un colloquio telefonico con il presidente della giunta siciliana Nello Musumeci, il ministro Lamorgese ha garantito che “a Lampedusa e a Porto Empedocle, sono stati intensificati i trasferimenti dei migranti verso altre strutture e che, entro oggi, verrà completato lo spostamento di circa 520 migranti” in attesa di una grande nave-quarantena che sarà operativa “nei prossimi giorni” in Sicilia all’esito di un nuovo bando, dopo che le precedenti tre gare erano andate deserte.
L’opposizione attacca. “Sbarchi triplicati rispetto all’anno scorso, questo Governo mette l’Italia in pericolo”, dice Matteo Salvini (Lega). “Fermare subito gli sbarchi”, incalza Giorgia Meloni (Fdi). “Non possiamo permetterci lassismo e imprudenza”, osserva Mariastella Gelmini (Fi).
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