Il capolavoro cinematografico del 1939, “Via col vento”, viene accusato di razzismo. HBO Max ha deciso di bandire il film dalla piattaforma
Via col vento è un film del 1939, considerato uno dei capolavori più romantici del cinema a stelle e strisce. Vincitore di otto premi Oscar, la pellicola si basa sul romanzo del 1936 di Margareth Mitchell e narra le peripezie sentimentali della giovane aristocratica Rossella O’Hara e del suo innamorato Rhett Butler. Il tutto sullo sfondo dello scoppio della guerra civile statunitense.
In seguito all’omicidio di George Floyd a Minneapolis in Minnesota, e ai conseguenti disordini, il film è stato accusato di razzismo. Ecco che allora la HBO Max ha deciso di eliminare la pellicola dal proprio catalogo.
“Il film è il prodotto della sua epoca e mostra alcuni dei pregiudizi etnici e razziali che, purtroppo, erano comuni nella società americana del tempo. Questo tipo di raffigurazioni razziste erano sbagliate allora e sono sbagliate oggi.” – ha detto il portavoce di HBO, aggiungendo – “Via col vento potrebbe tornare, ma solo se accompagnato da una discussione sul suo contesto storico e da una denuncia dei suoi toni razzisti”.
Infatti, il film è poi ritornato sulla piattaforma con un disclaimer e due video extra che spiegano il contesto storico in cui è girato.
Via col vento tacciato di razzismo: è giusto eliminare il film dai cataloghi delle piattaforme di streaming?
La decisione presa da HBO ha fatto discutere parecchio. È indubbio che il film affronti temi molto delicati che riguardano proprio la storia degli Stati Uniti e dell’umanità. Però Via col vento è proprio una pellicola utile per mettere in luce ciò che non andava bene in quella società e per aprire un discorso su un problema sociale ancora pienamente attuale.
Inoltre, ai tempi fu un vero e proprio trionfo. Non solo di premi cinematografici, ma fu anche una vittoria sociale in quanto Hattie McDaniel – che interpretava il ruolo di Mami – fu la prima attrice afroamericana che si aggiudicò il premo Oscar per la miglior attrice non protagonista.
Per cui sorge spontaneo il dubbio se sia corretto o meno bandire e demonizzare un capolavoro cinematografico di 81 anni fa, che riuscì comunque ad ottenere dei riconoscimenti sociali.
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