Carabinieri arrestati, la trans Francesca: “Costretta a fare sesso in caserma”

Una nuova testimonianza a peggiorare ulteriormente gli episodi che si vivevano nella caserma degli orrori di Piacenza. Il comandante ricattava una trans.

Nell’inchiesta di Piacenza ormai diventata un libro horror, spunta una nuova testimonianza: è quella di una trans brasiliana che racconterà ai magistrati di essere stata vittima di minacce e violenze della caserma di Levante.

Francesca, un nome di fantasia che la trans vuole usare al posto del suo, punta il dito contro il comandante della Stazione, Marco Orlando, che oggi comparirà davanti al giudice per essere interrogato.

“Se non collabori ti rimando in Brasile”. Francesca vive da anni in Emilia Romagna, ha presentato, tramite il suo avvocato Elena Cancarotti, la richiesta di essere sentita dai magistrati come persona offesa. Ce l’ha direttamente con il comandante della Stazione. “Mi diceva: se non collabori, se non mi dai lavoro, in un modo o nell’altro ti frego e ti rimando in Brasile”.

Non solo le minacce, ma anche veri e propri stupri, secondo il racconto di Francesca: rapporti sessuali estorti anche a suon di botte dentro la caserma degli orrori. La trans Francesca racconterà ai magistrati nei dettagli le angherie che subiva dal comandante della Stazione Levante in diverse occasioni già un anno e mezzo fa, quando il ‘sistema criminale’ messo in piedi nella caserma, secondo le accuse della procura, era ancora sconosciuto.

Il comandante Orlando avrà modo di spiegare anche queste accuse nell’interrogatorio di garanzia in programma per la giornata di oggi per chiarire il suo operato che il gip descrive come “caratterizzato da dolose omissioni, falsità, superficialità e accidia, per “mere ragioni di carriera personale”.

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