La storia di Francesco, italiano giovane e forte, senza patologie pregresse, uscito dall’ospedale dopo cinque mesi e con trenta chili in meno
Ingegnere civile con matrimonio programmato al 1° giugno 2020, una nuova casa per ospitare la sua vita matrimoniale e quella della attuale fidanzata, Gioia ed una passione per il nuoto di livello agonistico. Si è ritrovato il mondo addosso, Francesco Foschi, colpito ben cinque mesi fa dal Covid-19.
Il trentaquattrenne di Montelabbate, provincia di Pesaro Urbino, non aveva alcuna patologia pregressa ed ora, potrà tornare a casa, dimesso dall’Ospedale Carlo Urbani di Jesi, soltanto dopo cinque mesi di ricovero.
Dalla terapia intensiva alla riabilitazione, Francesco ha resistito a denti serrati per ben cinque mesi, ma ora pesa trenta chili in meno, rispetto al suo ingresso in ospedale, e per un po’ di tempo potrà alimentarsi solo attraverso un sondino.
Una cena con gli amici, i primi sintomi ad inizio marzo con una febbre insolitamente alta. Francesco, ora racconta: “Sembrava un’influenza, forse un pò più grave, poi una tac a Urbino ha rivelato qualcosa”. Iniziò così la disavventura del giovane pesarese, in seguito è stata ammalata anche la fidanzata, ma con sintomi più lievi e costretta quindi alla quarantena nella casa dove avrebbe dovuto vivere dopo il matrimonio.
Francesco invece, racconta i dettagli della sua vicenda: “Non c’era posto tra gli ospedali di zona e il 15 marzo il ricovero a Jesi. Poi il buio. Dei primi mesi non ricordo nulla, solo gli occhi di chi si prendeva cura di me, ringrazio gli operatori sanitari per quella assistenza umana: mi ha reso la vita più sopportabile”.
Adesso tra le sue priorità ci sono, logicamente, il poter riabbracciare la famiglia e poi andare finalmente a vivere con la sua Gioia, anche se il matrimonio non è stato ancora celebrato. Il 30 giugno scorso, l’ingegnere civile ha potuto anche festeggiare in palestra il suo compleanno, grazie all’ausilio degli operatori. “Ho mangiato anche un pò di torta, il gusto è tornato”, racconta lui divertito.
Francesco ci tiene a sottolineare il perché della sua voglia di raccontare la sua vicenda: “Racconto la mia esperienza per ricordare a tutti di non abbassare la guardia; è importante indossare la mascherina, per proteggere se stessi e gli altri. Alcuni sono morti, io sono stato fortunato ma le conseguenze le vivo in pieno. Siate attenti che non è scherzo”.
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