La Camera ha dato il via libera, con 452 voti a favore e un solo astenuto, all’assegno unico e universale per i figli. Ma spetta a tutti?
Manca l’approvazione del Senato ma ormai la legge è passata. Come succede da tempo in gran parte d’Europa, anche in Italia ci sarà un vero e proprio sostegno alle famiglie con figli a carico.
Con la legge si cerca di favorire la natalità, sostenere la genitorialità e promuovere l’occupazione, in particolare quella femminile, con il potenziamento delle misure a sostegno dei figli a carico.
“L’assegno unico per le famiglie con figli è una riforma epocale […] L’Italia sconta un ritardo storico nel riconoscimento del valore sociale civile ed economico delle famiglie. Se l’Europa è vecchia, l’Italia lo è molto di più essendo all’ultimo posto per natalità […] Non solo quindi non nascono più figli ma pare non esservi più fiducia nel futuro”, ha detto il capogruppo democratico alla Camera Graziano Delrio.
“D’altra parte – ha aggiunto Delrio – le donne che sono le prime a sopportare il carico familiare oggi sembrano lasciate sole. Spesso costrette in maniera vergognosa a scegliere tra una maternità desiderata e un lavoro altrettanto fondamentale per la costruzione della propria libertà e indipendenza”.
Il senatore di Italia viva Davide Faraone commenta il via libera della Camera ad un provvedimento fortemente voluto dal suo partito. “Universale, unico e stabile, ecco come sara’ l’assegno mensile per tutti i genitori fino ai 21 anni di ogni figlio. […] Certezza e prospettiva per le famiglie e per chi progetta di costruirne, ha scritto su Facebook […]
Brava la ministra Bonetti che ha saputo costruire questo percorso mettendo le esigenze delle famiglie al primo posto, e brava Italia viva che quando sceglie una strada la percorre con determinazione fino alla meta. Senza populismi di sorta, con la politica vera”.
Assegno unico universale per i figli: cosa prevede
Come ha spiegato la ministra della Famiglia Bonetti, ogni mese le famiglie riceveranno un assegno per ciascun figlio, dalla nascita fino ai 21 anni, con una maggiorazione a partire dal terzo.
Anche le famiglie in cui sono presenti figli disabili avranno diritto a una maggiorazione che va dal 30% al 50%, estesa a tutta la vita. Se però il figlio è maggiorenne l’importo dell’assegno sarà più basso.
Il figlio maggiorenne beneficiario dell’assegno deve dimostrare di frequentare un percorso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea; oppure deve svolgere un tirocinio o un’attività lavorativa.
Il beneficio scatta a partire dal settimo mese di gravidanza. Una cifra esatta non è stata ancora fissata: “Stiamo facendo i conteggi, anche sulla base della nuova riforma fiscale che faremo; si era fatta un’ipotesi fra 200 e 250 euro, in una prima simulazione. Importante è che le famiglie potranno contare su questa cifra, tutti i mesi, erogata con semplicità”, aveva detto la ministra.
L’assegno sarà suddiviso in pari misura tra i genitori. In caso di separazione legale ed effettiva o di annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, l’assegno verrà erogato, in mancanza di accordo, al genitore affidatario. Nel caso di affidamento congiunto o condiviso l’assegno sarà ripartito, sempre in mancanza di accordo, nella misura del 50% tra i genitori.
L’assegno universale per i figli, quando entrerà in vigore sarà corrisposto a tutte i nuclei familiari con figli di età inferiore ai 18 anni. Non riguarderà, quindi, soltanto i figli nati dal 2021 in poi, ma anche i figli nati prima di tale anno.
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